Esperienze estive che sanno di Vangelo
Lo scorso mese di luglio, insieme ad un altro seminarista, ho avuto l’opportunità di vivere un’esperienza indimenticabile presso la struttura delle Suore Serve dei Poveri del Beato Cusmano ad Anguillara. Questa comunità religiosa si dedica con amore e dedizione all’accoglienza e al sostegno di persone che lottano contro la dipendenza da sostanze stupefacenti, offrendo loro un percorso di terapia e di rinascita.
Sin dal nostro arrivo, siamo stati accolti con una calda ospitalità da Suor Marta, Suor Martina e Suor Michela: tre suore che si dedicano totalmente al servizio dei più bisognosi, incarnando così l’esempio di carità e misericordia lasciato dal Beato Giacomo Cusmano.
La struttura, semplice e modesta, rispecchia perfettamente l’umiltà e povertà di quanti ne guidano la comunità. Due case: una in cui vengono ospitati uomini detenuti con problemi di alcol o droga; l’altra accoglie ragazzi “liberi”, ma schiavi di stupefacenti e quant’altro. Tuttavia, quello che colpisce profondamente chi varca la soglia di questo luogo è la presenza tangibile di un amore sincero e disinteressato verso uomini che hanno toccato il fondo nella loro vita e provano a riscattarsi.
All’interno della struttura, abbiamo incontrato diverse persone che stanno scontando la pena per reati legati al loro stato di tossicodipendenza, come lo spaccio di droga, e che con coraggio e determinazione, stanno affrontando un percorso di terapia per superare la tossicodipendenza. Questo cammino, seppur lungo e doloroso, è sostenuto non solo dall’assistenza professionale (medici, psicologi, infermieri), ma soprattutto da un ambiente familiare.
Per noi seminaristi, è stato toccante ascoltare le storie di molti di questi papà, nonni, ragazzi. È proprio che dietro ogni “peccato” si nasconde una grande storia, fatta di fragilità, povertà, difficoltà, ma soprattutto vita.
Uno degli aspetti più significativi della nostra esperienza è stata la partecipazione ai momenti di vita comunitaria: primo fra tutti “l’incontro mattutino” che si svolgeva tutte le mattine dopo colazione. Durante questo momento i ragazzi si confrontavano, facendo venir fuori tutte le problematiche che vengono a crearsi in comunità e cercando soluzioni che possano essere d’aiuto per crescere. Inoltre, abbiamo avuto la possibilità di collaborare attivamente nelle attività quotidiane della comunità, contribuendo alla preparazione dei pasti. Il momento più bello? Sicuramente la preparazione di circa 200 pitoni siciliani, durante la quale, tra condimenti e pasta da stendere, sono uscite fuori le più belle storie mai ascoltate, fatte di amori, di papà che non vedono l’ora di riabbracciare i propri figli, di carne che sanguina proprio perché sa di vita. L’esperienza presso le Suore Serve dei Poveri del Beato Cusmano di Anguillara ci ha profondamente segnati, insegnandoci il valore della carità vissuta nella quotidianità e l’importanza di non perdere mai la speranza.
Questo tempo trascorso in mezzo a questa gente non è stato solo un’esperienza formativa, ma un vero e proprio incontro con il volto misericordioso di Dio che si serve degli ultimi per parlarci di amore.
di Louis Manuguerra
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