Fraternità: vivere da Dio
Le parole di questo canto riecheggiano nella mia mente da giorni; credo che siano il riassunto di ciò che abbiamo vissuto sabato 4 e domenica 5 marzo in Seminario. Abbiamo riscoperto la gioia di essere figli di Dio: una bella esperienza vissuta con Don Alberto Ravagnani, giovane prete “star” dei social, e la sua “Fraternità”, composta da semplici ragazzi provenienti un po’ da tutta Italia. Una bella comunità di ragazzi e ragazze che hanno scelto di seguire il Signore nella semplicità, testimoniando a tutti la gioia di vivere la “fraternità”. Per l’occasione, circa milleduecento giovani provenienti da molte parrocchie della nostra diocesi e da qualche altra realtà della Sicilia, si sono ritrovati presso il Seminario Arcivescovile “S. Pio X” di Messina ricolmandone gli immensi locali. Insieme con loro abbiamo fatto veramente esperienza di una Chiesa con un volto giovane, che sa parlare il linguaggio dei ragazzi e li incoraggia ad essere “vivi perché Lui è vivo”(Christus Vivit, 1). Nella giornata di sabato un incontro partecipato da circa trecento giovani dai 16 ai 25 anni, con la presenza di alcuni sacerdoti, seminaristi e suore. Abbiamo vissuto una bella giornata di formazione e catechesi che si è conclusa con l’adorazione eucaristica nella cappella maggiore del Seminario. Un momento bellissimo: la cappella era strapiena di gente, tanto che, molti giovani, non avendo posto, si erano seduti per terra, rimanendo lì, semplicemente, per adorarLo. È stato bellissimo vedere questi ragazzi piangere, abbracciarsi, tenersi per mano, volersi semplicemente bene. Stare lì, per terra, con le gambe incrociate, mi ha molto fatto pensare a quanto sia importante tornare all’essenziale per fare veramente esperienza di Dio. Credavamo di aver sperimentato già tutta la bellezza di questa “missione”… e invece no. Domenica con circa un migliaio di giovani abbiamo vissuto un ritiro di pastorale giovanile entusiasmante. Dopo la catechesi da parte di don Alberto (che ha parlato ai cuori dei più giovani), ci siamo messi in ascolto dei ragazzi della Fraternità che hanno un po’ raccontato la loro testimonianza, consegnandoci le loro semplici grandi storie di ragazzi che hanno fatto esperienza di un Dio che è Amore e che gli ha “stravolto” la vita. È stato bellissimo vedere riempirsi il salone teatro del seminario e cercare di farsi strada tra la gente persino durante la Messa. La Chiesa di Messina ha ancora tanta speranza; la Chiesa tutta ha ancora molti giovani che hanno veramente sete di Dio… basta far sì che possano incontrarlo: non nei “misticismi” ma nella semplicità e nella genuinità. Non una fede “preconfezionata”, bensì una fede che venga trasmessa “in dialetto” e possa essere pienamente vissuta. In entrambi i giorni, tra Instagram stories, foto e video, abbiamo un po’ affrontato il tema della santità. Tutti questi ragazzi avevano in mente un’idea ben precisa: desideravano a tutti i costi essere santi. Ed è stato bello sottolineare il fatto che si possa essere santi nella quotidianità, essendo semplicemente Suoi followers, annunciandolo anche con uno smartphone tra le mani… d’altronde anche in questo modo si può “vivere da Dio.”
di Louis Manuguerra
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