Gesù, il Messia, secondo Marco
Il Vangelo di Marco è ritenuto dagli studiosi quello più antico (50-70 d.C.) e la sua struttura sembra rispondere alla esigenza di preparare i catecumeni al Battesimo, cioè contiene ciò che coloro che domandano il Battesimo devono conoscere e seguire. “Il Vangelo di Marco è un manuale per i catecumeni, un Vangelo scritto per i membri delle primitive comunità che cominciano un itinerario catecumenale” (C.M. Martini).
Già dal primo versetto l'autore ci fornisce un indizio di struttura per la intera opera: “Principio/Fondamento del
Vangelo che è Gesù, Messia, Figlio di Dio!”. Queste poche parole costituiscono la sintesi del messaggio di Gesù, di cui i capitoli che seguono sono uno sviluppo. Marco così ci prospetta l'itinerario della "Sequela Christi" cioè il Vangelo come principio, fondamento della fede dei discepoli. La narrazione si snoda attraverso un cammino che conduce dalla Galilea(1,14) a Gerusalemme e da Gerusalemme ancora nella disprezzata Galilea (16,7), alla vita di tutti i giorni, seguendo il fil rouge del segreto messianico che progressivamente si rivela nell'uomo Gesù di Nazareth. Quello di Marco è un Gesù sempre in cammino, in continuo esodo alla ricerca dell'uomo, di ogni uomo, degli scarti di umanità da amare, accogliere e salvare.
Marco conduce gradualmente il discepolo a scoprire, contemplare e accogliere in Gesù il Messia atteso e l'inatteso Figlio di Dio, di cui ci si domanda continuamente: “Chi è costui ?”.
La piena e totale comprensione del mistero Gesù avverrà soltanto ai piedi della croce nell'esclamazione di un pagano il centurione romano: “Veramente quest'uomo era Figlio di Dio!” 15,39). Il Dio che man mano si rivela in Gesù è Colui che nessuno avrebbe mai potuto lontanamente immaginare, e cioè un uomo debole, indifeso, rifiutato e ucciso dal potere religioso e politico. Sotto la croce infatti cessa definitivamente ogni segreto e ogni dubbio circa il vero volto del Padre di Gesù. E' proprio la esclamazione del centurione la risposta di fede che ogni discepolo è chiamato a fare propria, una risposta preparata dalla progressiva rivelazione del Padre nella vita di suo Figlio Gesù. Questa esclamazione risuona come il "leitmotiv" del Vangelo di Marco: “E' ripetuta dagli spiriti impuri, abbozzata nello stupore della folla anonima, proclamata dalla voce del Padre dall'alto e colta con molta fatica e incomprensione nella confessione di Pietro: “Tu sei il Cristo!” 8,29).
di Santino Coppolino
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