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I Vangeli per suscitare la fede

I Vangeli non sono libri di storia, anche se sacra, e non sono nemmeno la biografia di Gesù, la cronaca di quel che ha detto e ha fatto un oscuro falegname di Galilea vissuto nella prima metà del I° secolo. I Vangeli sono teologia e sono stati scritti per suscitare la fede in “Gesù, Messia, Figlio di Dio” (Mc 1,1) “perché, credendo, abbiate la vita nel suo Nome” (Gv 20,31). Il messaggio di vita e d'amore di Gesù viene espresso dagli scrittori sacri più per immagini che per concetti o formulazioni teologiche, per questo quando leggiamo il Vangelo è di vitale importanza discernere che cosa l'autore vuole comunicare da come lo esprime. Il messaggio che trasmette è la Parola di Dio sempre attuale nel tempo, ma il modo di presentarla appartiene al suo mondo culturale. Adesso però sorge spontaneo un interrogativo: i Vangeli sono così difficili da interpretare? Non sono stati scritti con un linguaggio comprensibile a tutti? Purtroppo i Vangeli non sono stati scritti per essere “letti “, quanto piuttosto per essere ascoltati, in quanto la maggior parte dei primi cristiani era analfabeta (At 4,13).

Gli evangelisti, che erano i letterati delle comunità cristiane, inviavano i loro scritti ad altre comunità dove il Lettore, persona di grandi conoscenze bibliche appositamente incaricato (Ap 1,3), non si limitava a leggere il testo, ma lo interpretava e lo spiegava alla gente. Per esempio: in un passo molto difficile del Vangelo di Marco, l'autore sacro rivolge espressamente un'avvertenza: “Che il Lettore faccia attenzione” ( Mc 13,14).

Ovviamente per vivere il messaggio di Gesù in pienezza, anche una lettura non molto approfondita del Vangelo può essere sufficiente. Espressioni quali: “Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano...” ( Lc 6,27-28 ), non hanno bisogno tanto di spiegazioni quanto piuttosto di pratica. Ma se vogliamo conoscere “l'ampiezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità” (Ef 3,18) dell'amore del Padre contenuto nella Sacra Scrittura, è necessario allora un serio e continuo lavoro di ricerca e di studio.


di Santino Coppolino



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