Viandanti… verso la Pasqua
Come i pellegrini che giunti quasi al termine del loro viaggio si fermano, si voltano indietro e, commossi, osservano la strada fatta, anche noi, alle soglie della Settimana Santa, viandanti di questo nostro tempo, cercatori di Colui che, per primo, non smette di cercarci possiamo, per un istante, fermarci, guardarci alle spalle ed essere grati per il cammino quaresimale che come singoli, come comunità parrocchiale, come Chiesa abbiamo compiuto. Immersi nella routine, nelle tante attività, nelle pie pratiche devozionali che annualmente in Quaresima ritornano, forse tutti rischiamo di perdere un po’ il gusto profondo di quello che la liturgia ci sprona a vivere. Il ciclo delle letture dell’ anno liturgico A, in modo particolare con i testi dei Vangeli di queste ultime tre domeniche di Quaresima, ha voluto accompagnarci per mano in un vero e proprio itinerario battesimale, per farci contemplare il volto glorioso del Signore Morto e Risorto. Ecco che con il brano della Samaritana al pozzo, anche a noi Cristo si è rivelato come “l’acqua viva” capace di dissetare davvero, se lo desideriamo, ogni nostra sete interiore; con il brano del Cieco nato, inviato alla piscina di Siloe, abbiamo potuto riconoscere in
Lui la Luce in grado di liberarci dalle tenebre che ci avvolgono e che ci impediscono di vedere con uno sguardo purificato noi stessi, i fratelli che ci stanno accanto e la realtà che ci circonda; questa domenica, infine, con il racconto della risurrezione di Lazzaro, stiamo contemplando in Gesù, il Signore della Vita vera, l’intimo amico che ci chiede con forza di uscire dai nostri sepolcri e di correre, finalmente liberati, incontro proprio a questa Vita. Acqua, Luce, Vita Nuova: è attraverso questa triplice simbologia che il Messia ci venuto incontro in questo pezzo di strada quaresimale ed così che ci è stata mostrata e consegnata l’esperienza della sua opera salvifica nella nostra vita, segno che la Pasqua non sarà solo una domenica - ormai vicina - da festeggiare, ma che già la Quaresima - e a partire dalla Quaresima, ogni giorno della nostra esistenza - è il tempo propizio in cui fare Pasqua, in cui lasciarci sedurre come la samaritana, toccare come il cieco nato e liberare come Lazzaro, da Colui che ci ha redento nel suo sangue versato sulla croce. Allora coraggio viandanti, rimettiamoci in cammino, proseguiamo la strada, entriamo nel mistero di questa Grande Settimana e, arriviamo al traguardo in questa nostra ennesima Pasqua intimamente lieti di aver già, lungo la strada, incontrato il Risorto!
di Gabriele Panarello
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