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IL PAPA INCONTRA L’AZIONE CATTOLICA80.000 SOCI E SIMPATIZZANTI DI AC DA TUTTA ITALIA, 43 DALLA NOSTRA DIOCESI

“Cosa sarebbe la nostra vita, e come potrebbe realizzarsi la missione della Chiesa senza questi abbracci? Perciò vorrei proporvi, come spunti di riflessione, tre tipi di abbraccio: l’abbraccio che manca, l’abbraccio che salva, l’abbraccio che cambia la vita”. Questo il nucleo del messaggio di Papa Francesco, nell’incontro dal titolo “A braccia aperte”, svoltosi nella giornata del 25 aprile 2024 a Piazza San Pietro. Tale evento, promosso dall'Azione Cattolica Italiana, ha coinvolto circa 80.000 associati e simpatizzanti di AC di tutte le fasce d’età giunti da tutta Italia per l’evento. L’incontro ha segnato l’apertura della XVIII Assemblea Nazionale dell’Associazione, a seguito della quale verranno rinnovati i vertici dell’AC per il triennio 2024-27: sul sagrato di San Pietro, si trovavano, con il presidente nazionale Giuseppe Notarstefano, tutti vertici dell’Associazione, tra cuiEmanuela Gitto, Vicepresidente del Settore Giovani, proveniente dalla parrocchia Santo Stefano di Milazzo. A San Pietro c’erano anche 43 pellegrini della diocesi di Messina, guidati dall’assistente unitario padre Enzo Maestri e coordinati dal Vicepresidente Adulti Carla Buda. Il gruppo messinese ha preso parte alla giornata condotta da Massimiliano Ossini e Antonella Ventre, trasmessa in diretta su Rai 1, con il supporto dei Rulli Trulli, una band modenese che ha suonato con strumenti costruiti con materiali riciclati. Papa Francesco ha sottolineato i comportamenti che portano ai conflitti personali, sociali e politici: la diffidenza nei confronti degli altri, il rifiuto e la contrapposizione che diventano violenza, “abbracci mancati o rifiutati”, pregiudizi e incomprensioni che fanno considerarel’altro come nemico. Proprio sulla guerra in Palestina, il patriarca latino di Gerusalemme card. Pizzaballa, in un video messaggio haaffermato che “è importante parlare della Terra Santa, non lasciare cadere l’attenzione su questo conflitto che sta lacerando la vita di questi popoli, ma sta anche lacerando la vita della società in tante altre parti del mondo”. Francesco ha esortato a costruire una cultura di pace nelle relazioni interpersonali e tra popoli: “Quando l’abbraccio si trasforma in un pugno è molto pericoloso. All’origine di ogni guerra c’è sempre un abbraccio mancato e tutto ciò è sotto ai nostri occhi”. Il Pontefice, a conclusionedell’incontro, ha esortato tutti a essere “atleti e portabandiera di sinodalità nelle diocesi e nelle parrocchie” per dare nuovo slancio alla Chiesa nella sua azione evangelizzatrice e missionaria nel mondo.

Prima dell’arrivo del Pontefice sulla papamobile, è stata sottolineata l’importanza della Festa della Liberazione. Molto coinvolgente l’artista Neri Marcorè, che si è esibito in canzoni di Fossati e De Andrè, con una straordinaria interpretazione de La guerra di Piero. Marcorè ha letto anche le testimonianze di tanti adolescenti e giovani di Azione Cattolica che hanno partecipato alla resistenza contro il nazifascismo, tra cui Tina Anselmi, per la quale “la partecipazione” è “il contenuto più ricco che il mondo cattolico abbia dato alla resistenza”.

Dopo il saluto del Pontefice in papamobile attraversando la folla dei fedeli, numerosi sono stati gli interventi e le testimonianzeassociative. Emozionante il cantante Giovanni Caccamo con un monologo sulla cura del creato e con l’interpretazione de La Cura di Franco Battiato, per invitarci a prenderci cura l’uno dell’altro e a diffondere la cultura dell’abbraccio.


di Alessandro Di Bella


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