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In ascolto della Parola

Ogni giovedì, nel cuore della settimana, i fedeli della comunità parrocchiale di S. Maria Assunta si ritrovano in chiesa per seguire un corso di esegesi biblica sugli Atti degli apostoli, guidati dal parroco, padre Santino Colosi. La lettura dei brani, l’analisi strutturale e lessicale, il richiamo ad altri passi biblici, che aiutano a comprendere il profondo legame tra Antico e Nuovo Testamento, la riflessione stimolata da domande-guida rappresentano i momenti salienti dei nostri incontri, che si aprono con la preghiera e l’invocazione allo Spirito Santo; nessuno, certamente, ha la pretesa di rubare il mestiere ai teologi, siamo semplicemente un gruppo di fedeli che desidera approfondire dei contenuti di fede sotto la guida del parroco, che spiega e commenta i passi degli Atti con la perizia e la lucidità di chi è dedito all’assidua frequentazione delle pagine bibliche, con la delicatezza, infine, di chi ha imparato dall’esperienza di vita a conoscere l’animo umano. E’ bene sottolineare che il corso è un servizio offerto a tutta la comunità, perché non c’è nessuno che, riguardo ai contenuti di fede, può dire di sapere già tutto o, peggio, ciò che basta; la Parola va pensata, coltivata, attualizzata, amata. Sì, amata; amore è desiderare di conoscere e stare con l’altro, è prendersi cura e diventare parte della vita dell’altro. “Come si potrebbe vivere senza la scienza delle Scritture, attraverso le quali si impara a conoscere Cristo stesso che è la vita dei credenti?”

La domanda retorica di San Girolamo, a distanza di tempo, trova la sua validità nella constatazione dello smarrimento dell’uomo contemporaneo, di una vita non pienamente vissuta ma semplicemente trascorsa; vaghiamo in cerca di un significato al nostro andare, ci aggrappiamo ai beni materiali nell’illusione di saziare i morsi del vuoto interiore. Quale strada per una vita autentica? La prima comunità cristiana, nella fede in Cristo risorto, seguiva docilmente la via tracciata dallo Spirito; tutti i credenti, infatti, erano perseveranti nell’ascolto della Parola, per rimanere e crescere nella comunione con il Signore Gesù, perché “in nessun altro c'è salvezza” (At 4,12); vivevano in comunione fraterna, dividendo i propri beni con gli altri, “secondo il bisogno di ciascuno” (At 2,44-45); ogni giorno spezzavano il pane “nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicità di cuore” (At 2,46); erano perseveranti nelle preghiere e ogni giorno si recavano insieme al tempio, rivolgendosi a Dio con stile fraterno e unanime, “avevano un cuor solo e un’anima sola” (At 4, 32). I primi credenti avevano ben compreso: amare Dio significa amare il prossimo, pur nella consapevolezza delle difficoltà che comporta l’essere prossimo agli altri; significa pregare e spezzare il pane con i propri fratelli, ascoltare e meditare la Parola, fonte di vita anche per gli uomini e le donne del nostro tempo. Questa la strada, basta mettersi in ascolto.


Tinuccia Russo

 

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