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In ascolto della Parola Bibbia e catechesi

Viviamo in un mondo in cui innumerevoli e sempre più sofisticate sono le modalità di comunicazione ma nel quale sempre più diffusa appare la difficoltà se non addirittura l’incapacità di comunicare. Anche nella nostra missione cristiana di catechisti ed educatori alla fede sperimentiamo la fatica di trovare le parole giuste per trasmettere quel patrimonio di valori che ci è stato donato e che a nostra volta siamo chiamati a “passare” in virtù principalmente del nostro battesimo ma anche per il delicato servizio che ci è stato affidato nella Comunità dei credenti. Nella pedagogia della fede non dobbiamo mai perdere di vista il nostro modello di riferimento che è il Signore Gesù. Lui è stato un grande comunicatore, un conoscitore dell’animo umano che ha saputo accostarsi ad ogni donna, ad ogni uomo con delicatezza, con empatia, con grande rispetto della situazione esistenziale di ognuno, per rivelare il grande mistero della vita: siamo chiamati all’amore da un Dio che è Amore. Questo Dio meraviglioso ha rivelato se stesso in molti modi ma nella pienezza dei tempi si è svelato totalmente nel volto di Cristo morto e risorto per noi. Il contenuto dell’annuncio che sabato dopo sabato proponiamo ai ragazzi, ai fanciulli e alle loro famiglie non è dunque un insieme di verità da credere (è anche questo) ma è principalmente una Persona da incontrare, Gesù il nostro Salvatore, il Vivente. Nel riconoscere, accogliere e rispondere al dono di amore che Dio ci ha fatto in Gesù si gioca la piena realizzazione della nostra vita. La fede viene dunque dall’ascolto e l’ascolto riguarda la Parola di Cristo (cf Rm 10,17). Di fondamentale importanza appare dunque la conoscenza delle Sacre Scritture perché attraverso di esse ci viene comunicata la Parola di Dio, quel Verbo che si è fatto carne in Gesù. Accostarsi ai Testi biblici è importante per la vita di ogni credente perché come ci ricorda san Girolamo “l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo”. Nei Santi Libri Dio si nasconde nell’umiltà delle parole umane; sentire la sua voce, capire cosa Egli vuole comunicare al nostro cuore richiede il silenzio, l’ascolto attento, l’invocazione dello Spirito Santo affinché Egli che di questi libri è stato l’ispiratore ce ne sveli l’autentica interpretazione (cf Dei Verbum 12,25). Le Sacre Scritture contengono dunque la Parola di Dio e da questo tesoro prezioso ognuno può trarre cose antiche e sempre nuove capaci di guidare e sostenere il proprio cammino esistenziale. Riprendendo da Origene l’interpretazione allegorica dell’episodio in cui Gesù, montato su un’asina e un puledro entra in Gerusalemme per la sua ultima Pasqua possiamo dire che “le Scritture, Antico e Nuovo Testamento, trasportano il Logos di Dio”, la Parola di Dio. Non basta dunque avere la Bibbia nella propria casa, e per quanto importante e significativa possa essere la decisione di destinarle un luogo visibile, in un angolo o al centro della nostra abitazione, non può essere sufficiente. È indispensabile familiarizzare con essa, leggerla, interpretarla, cioè tirar fuori il vero significato alla luce della Tradizione viva della Chiesa; occorre comprenderla, meditarla, pregarla, viverla. La Parola contenuta nella Bibbia è lampada per i nostri passi, luce sul nostro cammino (cf salmo 119,105) è forza creatrice, è promessa di futuro, è come pioggia benefica, che disseta le arsure, feconda e fa germogliare di bene i nostri cuori. Essa non ritorna a Dio senza aver prodotto l’effetto per cui è stata inviata (cf Is 55,10-11). Alla Parola spetta la stessa cura, la stessa venerazione che dedichiamo all’Eucaristia perché entrambe sono sacramento di Cristo, duplice mensa, nutrimento di ogni credente. È responsabilità di coloro che guidano le comunità cristiane e degli operatori pastorali, cogliere tutte le occasioni, opportune e meno opportune per dedicare tempo all’ascolto e allo studio della Parola e per accompagnare gli altri credenti nella conoscenza di essa perché a nessuno vada preclusa la possibilità di attingere alle fonti della salvezza.


di Pina Torre


Foto dal Web.

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