“L’Eucaristia è il Pane dei peccatori, non dei santi” (Papa Francesco, Angelus del 6 giugno 2021)
Pur essendo trascorsi quarantatre anni da quando la Legge 194/78 sull’aborto è entrata nel nostro ordinamento, consentendo l’interruzione di gravidanza entro i primi novanta giorni dal concepimento, essa continua a dividere e a fomentare aspri dibattiti, non solo nel nostro Paese. Recentemente ha destato scalpore la decisione dei vescovi conservatori statunitensi di mettere ai voti, probabilmente nel mese di novembre, una “dichiarazione sull’Eucaristia”, che sarà preparata dal comitato dottrinale della Conferenza episcopale nei prossimi mesi e che conterrà delle linee guida rivolte ai vescovi riguardo la possibilità di ammettere o escludere dall’Eucaristia i cattolici favorevoli alla legge sull’aborto.
La decisione costituisce una presa di posizione nei confronti del presidente Biden, accusato di linee politiche volte a promuovere il male morale e di minacciare la vita e la dignità umana, soprattutto per quanto concerne l’aborto, la contraccezione, il matrimonio e il genere; essa, inoltre, tende a creare un contenzioso con la parte, in minoranza, dei vescovi che si trova in sintonia con il cattolicesimo liberale del presidente Biden, suscitando i presupposti per uno scisma all’interno non solo dell’episcopato, ma anche della Chiesa degli Stati Uniti, e rendendo sempre più difficili i rapporti con Papa Francesco. La risposta da Roma non ha tardato e all’Angelus del 6 giugno il Pontefice, dichiarando che “l’Eucaristia è il Pane dei peccatori, non il premio dei santi”, ha fatto allusione a ciò che sta accadendo negli USA, senza scendere nei particolari, senza esplicite affermazioni, per non inasprire gli animi. Negare la comunione a Biden significherebbe fa precipitare la situazione ed esprimere un aperto dissenso nei confronti di papa Francesco e della sua strategia dottrinale troppo aperta. La contrapposizione all’interno dell’episcopato americano tra esponenti del cattolicesimo conservatore ed esponenti del cattolicesimo liberale rischia, inoltre, di degenerare e di strumentalizzare in senso politico questioni come quella dell’aborto e del matrimonio tra omosessuali, che dovrebbero invece costituire occasione di dialogo, non di scontro, di ricomposizione delle dissonanze, nella consapevolezza che giustizia e progetto divini sono imperscrutabili all’uomo.
di Francesco Giunta
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