La Chiesa nasce dalla Pasqua
L’esistenza terrena di Gesù di Nazareth è totalmente orientata verso Gerusalemme, verso il compimento pasquale, e il mistero pasquale è il nucleo fondamentale dell’esperienza vitale e dell’annuncio di coloro che prima l’hanno incontrato nella carne, e lo hanno sperimentato risorto e vivo dopo che era stato crocifisso, era morto, e deposto nel sepolcro. Per cinquanta giorni, dalla Pasqua all’Ascensione ed alla Pentecoste, la liturgia della chiesa celebra il suo Signore. Nella liturgia della Parola, il filo conduttore di questo periodo pasquale è costituito dai racconti evangelici delle apparizioni del Risorto ai suoi che se ne stanno impauriti e smarriti al chiuso, increduli e incapaci di riconoscerlo lungo la via, rianimati da Lui con la spiegazione delle Scritture e rinvigoriti con la frazione del Pane. La lettura quasi continua degli Atti degli Apostoli offre, ancora, l’opportunità di confrontarsi con il modello e lo stile di vita della chiesa, animata dallo Spirito, mentre da Gerusalemme nasce e si radica nell’ampio impero romano ed in un contesto culturale ora giudaico, ora ellenistico, tra entusiasmo, fallimenti e persecuzioni. Nelle assemblee della Domenica, vera Pasqua settimanale, nel nostro presente vengono celebrati i sacramenti dell’iniziazione cristiana (battesimo, confermazione ed Eucaristia). Le famiglie presentano i loro piccoli perché siano generati alla vita nuova in Cristo Gesù, siano nutriti alla mensa della Parola e del Pane, sperimentino il perdono di Dio e dei fratelli nel sacramento della Penitenza, mentre gli adolescenti e i giovani, su loro richiesta - confidiamo - motivata, vengono unti con il santo Crisma dello Spirito Santo e confermati nella fede. Pur nella tribolazione di realtà parrocchiali sempre più ridotte per la sterilità della catechesi, all’abbandono dei più della comunità cristiana, dell’insignificanza del Vangelo per adulti e giovani nella vita quotidiana, ma segnati anche dalla stanchezza e dalla delusione per gli scandali reiterati della chiesa e per le divisioni tra credenti, siamo certi che il Viandante che fatichiamo ad accogliere nella vita continua a camminare per le nostre strade con noi e per tutti gli uomini, lui il Vivente. Arda il nostro cuore perché possiamo essere di Lui testimoni.
di Mons. Santino Colosi
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