La comunità in cammino per riscoprirsi Popolo
Il mio cammino quaresimale è iniziato con un’immagine molto bella che custodisco gelosamente nel cuore: un’assemblea va- sta e nutrita, anche se non tra le più affollate, ha partecipato nella nostra comunità parrocchiale alla Celebrazione del Mercoledì delle Ceneri ed è stato bello osservare come al momento del rito di imposizione della cenere sul capo tutti - anziani, interi nuclei familiari, bambini, giovani, operatori pastorali, adulti - ci siamo messi in fila e come popolo, come Chiesa abbiamo reso visibile il nostro essere Unico Corpo di Cristo. Questa immagine molto concreta stride con quanto stiamo vivendo in un tempo in cui l’individualismo galoppa e il deserto anche e soprattutto in ambito relazionale avanza. Da ogni dove ci si può velocemente rendere conto che siamo co- me tante monadi, divisi come Stati Sovrani incapaci di dialogo e di solidarietà reci- proca, divisi dal Pianeta che abitiamo incapaci di custodirlo e salvaguardarlo, divisi nella gestione della Cosa Pubblica incapaci di incidere con politiche degne di rimettere al centro la vera dignità della Persona Umana, divisi dalla città e dalla nostra Pozzo di Gotto incapaci di renderla più vivibile e più curata, divisi come Chiesa incapaci, seppur nella varietà dei doni e dei carismi, di testimoniare unità, divisi come comunità parrocchiale incapaci fino in fondo di relazioni sane, di collaborazioni feconde in grado di allargare gli orizzonti e con il rischio di rimanere nel sempre più piccolo ambito del “si è sempre fatto così”. Il Signore ci dona allora l’opportunità ancora una volta di vivere questo tempo penitenziale e di conversione del cuore e della mente per anzitutto riscoprirci personalmente figli sì peccatori, ma amati dal Padre che vede nel segreto e che nel segreto - attraverso la preghiera, i piccoli gesti di carità e di rinuncia - ci par- la ma non finisce qua.
La Quaresima, proprio già a partire dalla celebrazione delle Ceneri, è il tempo pro- pizio per riconciliarci con l’ambiente che ci circonda e con tutti coloro che sono po- sti accanto a noi in ambito familiare, so- ciale, ecclesiale, per riscoprirci - rivivendo l’esperienza dell’Esodo di Israele - Popolo in cammino, per saperci, da figli di un’u- nico Padre, davvero membri di una sola famiglia che è la Chiesa e la comunità parrocchiale. L’essere Unico Corpo che così bene, con la grazia di Dio, siamo stati all’inizio di questo tempo quaresimale possa accompagnare la nostra comunità - seppur tra le difficoltà e le tensioni che fanno parte del quotidiano - non solo verso la celebrazione della Pasqua ma nella vita di ogni giorno e nelle esperienze che questo tempo propizio di Sequela costantemente ci offre.
di Gabriele Panarello
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