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La festa del cuore Per San Vito

Dopo due anni di pausa per la pandemia, siamo ritornati a festeggiare San Vito Martire. La chiesa di Santa Maria Assunta, diretta da padre Santino Colosi, è tornata ad essere gremita di fedeli. Le celebrazioni di padre Domenico Mirabile, di Padre Turrisi e di Padre Santino sono state veramente coinvolgenti ed emozionanti. Tutto è risultato perfetto: dall'aria fresca e pulita che si respirava dentro la chiesa, che emanava un profumo che ricordava i tempi della mia gioventù, ai canti di splendidi cantori, alle parole ricche di cultura storica, espresse dai celebranti. Ho visto un forte coinvolgimento della comunità, un clima di solennità profonda e di religiosità intensa. Ho provato immense emozioni per le celebrazioni, che ci hanno fatto recuperare la sfera emozionale della religione.

Padre Santino ha parlato di amore, verso Dio e verso il prossimo, ha parlato della comunità cristiana che dovrebbe essere più presente perché le emozioni che coinvolgono una comunità cristiana, riescono persino a modificare la percezione del mondo. Se sono positive ci rendono più disponibili, più aperti, veramente pronti ad amare il nostro prossimo, e ci permettono di scoprire qualcosa di noi, qualcosa che magari i problemi quotidiani ci hanno fatto colpevolmente dimenticare.

L' adorazione, attraverso le tradizioni, i canti, i fiori, gli incensi, i profumi, i suoni e i colori, hanno fatto parte di un percorso sensoriale che ci ha messo positivamente in contatto con la sacralità delle funzioni religiose che ci hanno coinvolto con il cuore. Perché tutto è stato sacro. Una sacralità che è riuscita a tenere legata tutta la comunità pozzogottese, come ai vecchi tempi. La celebrazione presieduta da Padre Santino, alle 18.30, è stata piena di riferimenti all'amore, alla gioia, al paradiso che esiste già sulla terra se noi lo cerchiamo. La dimensione emozionale è stata fortissima anche dopo durante la processione di San Vito: davanti alle case, dai balconi, lungo le vie, i Pozzogottesi hanno atteso San Vito come ai vecchi tempi, come se lo aspettassero dopo un periodo di assenza, di mancanza. Per i Pozzogottesi la religione è, e deve continuare ad essere, una religione del cuore, con colori, musica, profumi come un tempo e le famiglie che hanno lasciato una impronta etica e morale alle generazioni che si sono succedute devono continuare, con la loro presenza, a difendere ed onorare le nostre tradizioni, devono tornare ad essere un esempio per tutta la comunità e fare comunità, per non perdere mai la ricerca spirituale, ancora una volta emozionale, per noi cristiani. Per il futuro, desidererei che i balconi tornassero ad essere infiorati e addobbati con coperte e lenzuola pregiate, che nelle strade si spargessero petali di fiori per preparare il passaggio del Santo Martire e dei fedeli in processione.

Grazie, Padre Santino!

Grazie, comunità Pozzogottese!

di Paolo Pirri



 
 
 

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Creato da Filippo Maniscalco

Gestito Antonino Cicero

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