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La follia del Vangelo Guerra giusta e legittima difesa

<< Se morirete per il vostro paese, sarete accanto a Dio nel suo regno, nella gloria e nella vita eterna>>. Queste le parole del patriarca di Mosca Kirill che suonano come bestemmie e che mi lasciano sbigottito, incredulo. Sappiamo che nel nome di Dio e nel Nome di Gesù è stato compiuto di tutto. Da quando poi il cristianesimo, con Costantino, è divenuto religione di Stato, da quando la Chiesa Cattolica (e insieme a lei ogni altra forma ecclesiale: la Chiesa Evangelica di Lutero, quella riformata di Calvino, la Chiesa Anglicana di Enrico VIII, le Chiese Ortodosse di Costantinopoli, di Russia...) ha preteso di detenere il potere politico e religioso, ogni dissenso è stato visto come il male assoluto, l'avversario come un nemico da abbattere, l'eretico come uno che non ha diritti e perciò passibile di morte. In questo modo venivano sdoganate le guerre sante, le crociate, di cui ancora udiamo gli echi nell'idea di guerra giusta. << Chi di noi potrebbe dire che non sia giusto difendersi, poco importa se per mezzo delle armi? Difendersi è giusto, è guerra giusta e chi vi muore è un martire!>> (cit.). Avete mai visto qualcuno che va in guerra pensando che fosse ingiusta? Forse che i russi pensano che la loro sia una guerra ingiusta? Altro che ingiusta: è doverosa e sacrosanta! Poco importa quanto saranno i morti, poco importa se il rischio dell'utilizzo di armi atomiche è reale e coinvolgerà il mondo intero: la guerra giusta va combattuta fino in fondo, con qualsiasi arma, fino all'ultimo uomo. Il vero problema è che la guerra l'abbiamo nel sangue, iscritta nel nostro corredo genetico: << Se il compagno di classe ti dà un pugno, tu... ; se i malviventi ti entrano in casa, tu... >>. Smettiamola con questa ipocrisia: noi siamo in guerra. Non mandiamo combattenti al fronte, ma inviamo armamenti per miliardi di euro lasciando che altri muoiano con quelle armi. Ipocriti! Ripudiamo la guerra, ma armiamo altri perché la facciano per noi, per interposta persona. Abbiamo almeno la decenza di non dirci cristiani. Il Gesù dei Vangeli ama i nemici, porge l'altra guancia, fa il suo ingresso a Gerusalemme su un asinello, rifiuta la spada di Pietro e si lascia uccidere. Non è tanto una questione di metodo, ma di fine: la nonviolenza che scaturisce dall'amore è il fine. Il Regno di Dio è esattamente questo: l'avvento di una logica di pace, il ripudio di ogni violenza fisica, verbale, psicologica. Col grido: << Dio è con noi ! >> abbiamo giustificato le azioni più efferate di cui l'uomo si è potuto macchiare. Se andiamo al passato ci sembra ovvio, ma siamo ancora lì pensando che Dio stia dalla parte degli ucraini contro i russi. Chi è nel giusto ? Chi possiede la verità? In nome della verità, che è poi il Nome di Dio, lungo venti secoli di storia del cristianesimo ci siamo scannati come non mai, anche tra noi cristiani. Ciascuno ha la sua verità da difendere, verità che ovviamente è l'unica e sola verità, quella vera; le persone poco contano e per l'ideologia della verità si possono bombardare civili inermi senza nemmeno sapere chi sono. In nome della propria verità russi e ucraini si stanno scannando, mentre noi cristianissimi e civilissimi cittadini di un Paese che << ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali >> (art.11 della Costituzione) permettiamo, inviando armi, che altri si uccidano in nome di una presunta verità. A tutta questa ipocrisia io preferisco ancora la radicalità del Vangelo di Gesù crocifisso e risorto. Lascio ad altri il torto e la ragione, a me non servono. Mi interessa invece la vita della gente che muore in Ucraina come in molte, troppe altre parti del mondo. Lascio ad altri le ideologie, a me basta il Vangelo dove non c'è quella ideologia, non esiste guerra giusta, esiste invece la pace, la nonviolenza, frutti di un Amore senza limiti. Il Gesù del Vangelo ha dato la sua priorità alla persona umana rispetto a quella del Sabato, non ha combattuto né indetto crociate davanti all'ingiustizia che aveva messo fuori legge Lui e la nascente Chiesa. Pur essendo in pericolo la sua vita e quella della Chiesa, ha scelto la via della croce e non quella della spada. Dopo di Lui sono stati uccisi Stefano, Giacomo... e Gesù lo sapeva. Non avrebbe potuto invocare la legittima difesa? Non era di vitale importanza rimanere in vita per continuare la missione loro affidata? Eppure Gesù nel Getsemani ha fatto un'altra scelta e su questa ha sudato sangue, perché la via dell'amore, che passa anche dalla croce, è l'unica via per la salvezza, croce che ha chiesto ad ogni discepolo di prendere. Non ci ha detto di prendere la spada, ma la croce, unica via che ci permette di portare e assorbire il male ricevuto. Il ministero della Chiesa, come dice San Paolo, è la riconciliazione, ed è ciò che preghiamo nella preghiera del Padre Nostro. Riconciliazione, pace, pacificazione, vincere il male con il bene, questo è propriamente ed essenzialmente cristiano. Il resto è ideologia, mistificazione, la sovversione del messaggio d'amore di Gesù per una ideologia a proprio uso e consumo che non ha nulla a che vedere col Vangelo. Tutto questo è follia? Sì, lo è. E' la follia del Vangelo.


di Santino Coppolino




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