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La Speranza, la “piccina”

“E’ lei, quella piccina, che trascina tutto.

Perché la Fede non vede che quello che è.

E lei vede quello che sarà.

La Carità non ama che quello che è.

E lei, lei ama quello che sarà.

 Dio ci ha fatto speranza. Ha cominciato. Ha sperato che l’ultimo dei peccatori,

Che il più infimo dei peccatori lavorasse almeno un po’ alla sua salvezza,

Sia pure poco, poveramente,

Che se ne sarebbe occupato un po’.

Lui ha sperato in noi, sarà detto che noi non spereremo in lui?

Dio ha posto la sua speranza, la sua povera speranza in ognuno di noi, nel più infimo dei peccatori. Sarà detto che noi infimi, che noi peccatori, saremo noi che non porremo la nostra speranza in lui?

 Dio ci ha affidato suo figlio, ahimé, ahimé. Dio ci ha affidato la nostra salvezza, la cura della nostra salvezza. Ha fatto dipendere da noi e suo Figlio e la nostra salvezza, e anche la sua speranza stessa; e noi non riporremo la nostra speranza in lui.

Mistero dei misteri, che riguarda i misteri stessi,

Egli ha messo nelle nostre mani, nelle nostre deboli mani,

la sua speranza eterna,

Nelle nostre mani passeggere.

Nelle nostre mani peccatrici.

E noi, noi peccatori, non metteremo la nostra debole speranza

Nelle sue mani eterne?”.


Charles Peguy




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