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Luce per i giovani

“Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse” (Is 9, 1). Ogni anno nella Celebrazione Eucaristica della notte che ci immette nella solennità del Natale tornano puntuali queste espressioni del profeta Isaia. Parole di speranza, parole di “luce”, che squarciano con tutta la loro potenza tutte quelle cappe di tenebra che molte volte avvolgono le nostre vite. Il mistero del Natale deve interpellarci necessariamente. Non possiamo svilirlo riducendolo a semplici momenti ricreativi, o peggio ancora, associarlo a certe forme di shopping dal sapore prettamente compulsivo e che non hanno nessuna incidenza graffiante, soprattutto nella vita dei nostri giovani. Adolescenti e giovani (come ogni uomo o donna di buona volontà, perchè lo spirito non invecchia) riescono a vedere nel proprio tempo questa luce così forte, particolare? Da tempo, ormai, sembrano essere stati “bollati” come coloro che non hanno consistenza, deficitari in tutti i campi; i giovani sono coloro che non hanno ideali, insomma, giovani senza speranza!

Ma se festeggiamo il Natale, che è la solennità della speranza, perchè escluderli da questa gioia “che è di tutto il popolo” prima ancora che aprano bocca? Questi pregiudizi non fanno bene nè a noi, tantomento a loro. I giovani (e qui bisogna evidenziarlo con forza) hanno un grande desiderio di libertá . Ne consegue, quindi, che il problema (se di problema si tratta) è educare i giovani a questo bene prezioso, al bene del “Risorto” per eccellenza. Non è togliendo la libertà che si risolvono le difficoltà (o le opportunità mal colte, che dir si voglia). Bisogna farli sentire “amati”; far capire che, come loro, anche noi abbiamo bisogno di affetto e stima. Tutti noi necessitiamo lo stesso calore umano che ha ricevuto Gesù bambino, da una madre così speciale e da un papà così benevolo e provvidenziale. Tutti noi, e in modo particolare i giovani, avvertiamo l’esigenza di sentire il calore di quella luce nella nostra vita, il calore del Natale, il calore della speranza. È possibile? Si! Non possiamo fare marcia indietro nella storia della salvezza. La luce di Cristo è entrata definitivamente nella nostra carne mortale, l’ha trasfigurata con tutte le sue fragilità e miserie. A tutti i giovani del mondo e a noi, eternamente giovani nello spirito, non resta che fare ogni giorno esperienza di questa luce: grazia che ha vinto le tenebre e dissipato ogni incombenza di fallimento e morte. La sfida per ogni giovane, da questo Natale in avanti, sia quello di “scommettere” su questa luce; di coltivarla, di battersi per essa; solo la luce può renderci veramente liberi. Auguri!


Antonio Calandra

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