Mai un uomo ha parlato così!
Una società plurale la nostra per idiomi, culture, stili di vita, religioni… diremmo una “babele” dove ognuno presume di avere la propria “verità” da imporre agli altri o è talmente sfiduciato da rinunciare alla ricerca della stessa, tanto viviamo un’epoca di post-verità. C’è una pagina del Vangelo di Giovanni (Gv. 7) che pennella un clima di diffusa confusione, di un conflitto (scisma) di interpretazioni, d’impossibilità di fare chiarezza sull’identità di un uomo, di un certo Gesù di Nazareth, salito anche lui - dopo qualche tergiversazione - a Gerusalemme per la festa delle Capanne. Solo qualcuno ne prende le difese: Nicodemo, l’uomo che lo aveva cercato nella sua notte. Comunque la cosa è rilevante anche per chi oggi, in qualche modo, venga a conoscenza della vicenda di quel “tale” che ha fatto discutere i suoi contemporanei, ma è silenziata o annegata in un mare d’indifferenza nel frastuono o rumore sordo di chi ha altro da pensare. Allora qualcuno si preoccupò di mettere a tacere il soggetto tanto discusso e divisivo mandando i “servi” per arrestarlo. E quei “servi” sono colti da stupore: “Mai un uomo ha parlato così” (Gv. 7, 45). La Parola (Gesù) li affascina, spezza in loro le catene del dominio dei “capi”, delle opinioni prevalenti, della cultura omologante, sono veramente liberi di accogliere la novità assoluta di un uomo che è la Verità. Ecco una possibilità offerta a tutti, a chiunque anche se flebilmente o casualmente, s’imbatte in Gesù: lasciarsi stupire da lui, incuriosirsi personalmente, incominciare a frequentarlo per pervenire alla luce di una vita vera!
di Mons. Santino Colosi
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