
Mostraci il tuo Volto
- taborsettepuntozer
- 6 giorni fa
- Tempo di lettura: 3 min
Appena una settimana fa, nella Solennità del SS. Corpo e Sangue di Cristo, in ogni paese o borgata più o meno vicina si è ripetuta, ancora una volta, la processione del Santissimo Sacramento: ostensori, baldacchini, candele, petali di fiori, coperte ai balconi, incenso, canti, invocazioni e molto altro hanno fatto - lo spero! - da corona esteriore all’evento unico del passaggio accanto a ciascuno di noi del Signore Gesù.
Eppure quest’anno mentre anche io seguivo la processione Eucaristica, in via Merulana a Roma, in mezzo a tante e belle devozioni, non ho potuto fare a meno di pensare a quello che, in questo frangente della storia, in regioni del mondo non così lontane da noi, si sta verificando: conflitti e violenze che rischiano di mettere alla prova la nostra fede e la nostra comprensione di Dio, di questo Dio che crediamo “sotto i mistici veli” essersi fatto pane per rimanere eternamente con noi, innamorato sì di questa umanità fragile segnata dal peccato, ma che allo stesso tempo sembra continuare a permettere la morte e la sopraffazione.
In un'epoca segnata da guerre, terrorismo e ingiustizie, può diventare naturale chiedersi se il nostro Dio quello che, proprio come nella processione del Corpus Domini, proviamo a seguire nel quotidiano sia effettivamente un Dio di violenza o di misericordia.
Sfogliando la Bibbia, a partire dall'Antico Testamento - che, in parte, condividiamo con gli ebrei - è possibile ritrovare un Dio che può apparire “ambivalente”: da un lato, lo troviamo misericordioso e compassionevole che ha cura del suo popolo e lo libera dall’oppressione, dall'altro, vediamo un Dio che punisce severamente i peccatori e che arriva ad ordinare guerre e stermini.
Il Nuovo Testamento, poi, con l’avvento di Cristo, presenta un volto di Dio completamente nuovo: è il Dio dell'amore, che perdona i peccati e che offre la salvezza a tutti gli uomini. Gesù ci insegna che Egli è un Padre che ama tutti i suoi figli, anche quelli che si sono allontanati da lui e ci invita a fare nostro questa sua misericordia, amando i nostri nemici e perdonando coloro che ci hanno offeso.
Un’esegesi attenta della Scrittura e una sua contestualizzazione storico-culturale ci permette di sciogliere il dilemma, pur nella consapevolezza che Dio rimane il totalmente Altro, colui che non si riesce a “rinchiudere” dentro definizioni e concetti: anche se quello in cui crediamo è davvero il Dio della misericordia, a volte usa la violenza per ristabilire la giustizia e la verità; la sua violenza non è mai gratuita o vendicativa, ma è sempre finalizzata a un bene superiore.
Resta però, e lo tocchiamo con mano, il dramma della violenza e dell’ingiustizia a cui Dio sembra rimanere indifferente: il disastro che continuiamo a vedere nel mondo non è opera di Dio, ma il risultato delle scelte umane, di ciò che la Scrittura indica come il frutto del peccato originale che ha sovvertito il disegno armonioso del Creatore. L'uomo, a causa del peccato, è incline al male e proprio per questo la storia dell'umanità è costellata di guerre e atrocità commesse dall'uomo contro l'uomo.
Dio non vuole la violenza, ma in qualche modo la permette perché la sua onnipotenza si rivela nel suo profondo rispetto per la libertà umana: Egli dall’origine, per amore, ci ha creati liberi, liberi persino di scegliere tra il bene e il male!
La Buona Notizia preparataci da sempre e che con Gesù è giunta a compimento ci permette di credere fermamente che alla fine dei tempi Dio instaurerà definitivamente un Regno di pace e di giustizia, dove non ci saranno più guerre, violenze e sofferenze e dove ogni lacrima sarà asciugata, un Regno però che è già in mezzo a noi!
In questo tempo di mezzo, allora, mentre la lotta tra bene e male contina, tocca a noi nel nostro piccolo e anche con i con i nostri gesti esteriori divenire sempre di più testimoni di questo Regno nel mondo, provando a vivere secondo il Vangelo: nell’amore, nella giustizia, nella pace, nel perdono e ad affrontare e a vincere la violenza con la non-violenza, l'odio con l'amore, la menzogna con la verità.

di Gabriele Panarello
Commentaires