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Nei percorsi invisibili della vita Rosario Livatino: bellezza inespri

Non so perché, nell'intrecciarsi misterioso dei percorsi invisibili della vita, è toccato proprio a me di dover raccontare la storia di Rosario Livatino attraverso un film documentario.

Avevo di lui e della sua vita le informazioni che, più o meno, hanno tutti. A parte il clamore seguito all'assassinio, la giovane età del magistrato, la crudeltà della mafia e tutte le altre notizie che potevano generare la cosiddetta “audience”, il mondo della comunicazione lasciò ben presto la figura di Livatino agli storici della mafia.

Scavando nell'esistenza di Rosario Livatino si scoprì che la sua era una vita “normale”, il suo eroismo non aveva tratti che coincidevano con le categorie contemporanee dello “spettacolo”

E tuttavia, attraverso quelle poche notizie date dai telegiornali e qualche anno dopo dal film “Il giudice ragazzino” di Alessandro Di Robilant (1993), tratto dall'omonimo libro di Nando Dalla Chiesa, trapelava da quella figura qualcosa di speciale. Un non detto, da cui pulsavano, inspiegabilmente, lampi di una Bellezza non immediatamente raccontabile. Credo che tutti, allora, abbiano colto questi lampi: cronisti, intellettuali e gente comune. Ma i riflettori si spensero lo stesso. Da quella Bellezza inesprimibile, da quel desiderio che ha il gusto dell'infinito, partì il mio lavoro “Luce verticale. Rosario Livatino. Il Martirio “Martire della Giustizia e, indirettamente, della fede.” Così Giovanni Paolo II ha definito Rosario Livatino durante il suo viaggio ad Agrigento. Fu dopo quella visita e quelle indelebili parole che cambiò anche l’atteggiamento della Chiesa verso la mafia, definita esattamente contraria al Vangelo.

Nel 2007 consegnai il mio lavoro nelle mani di Papa Benedetto XVI segnalando al Santo Padre il testo della conferenza “Fede e Diritto” un trattato teologico degno di un Dottore della Chiesa in cui è richiamata la vertiginosa sintesi tra l’esercizio del rendere Giustizia attraverso il supplemento della Carità, dando così un’anima all’astrazione della Legge.

Nel 2010 è stata avviata dalla Diocesi di Agrigento la causa di Beatificazione per Rosario Livatino. Il 9 maggio 2021 Rosario Livatino sarà beatificato ad Agrigento Dopo ogni incontro con coloro che lo hanno amato e conosciuto, ed oggi più che mai, ripenso a quello che T.S.Eliot scrive sul martirio in “Assassinio nella cattedrale”: “Noi non pensiamo ad un martire semplicemente come a un buon cristiano che fu ucciso: ciò sarebbe soltanto piangere. Non pensiamo a lui semplicemente come a un buon cristiano che fu elevato alla schiera dei santi: poiché questo sarebbe soltanto godere; e né il nostro piangere né il nostro godere sono quelli del mondo. Un martirio cristiano non è un caso. I Santi non sono fatti a caso. Ancor meno è un martirio cristiano l'effetto della volontà di un uomo di diventar santo,... Il martire non desidera nulla più per se stesso, neppure la gloria del martirio. Così dunque come sulla terra la Chiesa insieme piange e gioisce, in un modo che il mondo non può capire; così in Cielo i Santi sono molto in alto, essendosi molto abbassati, vedendo se stessi non come noi li vediamo, ma nella luce della Divinità, dalla quale traggono il loro essere.”


di Salvo Presti

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