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“O bedda di lu Carminu Maria” Il Santuario del Carmine

Testo di Francesco Lanzellotti, laureato in Giornalismo presso l’Università Cattolica del “Sacro Cuore” di Milano, stimatissimo insegnante presso i Licei di Barcellona Pozzo di Gotto, autore di pubblicazioni varie.

“O Bedda di lu Carminu Maria” è il verso finale di uno scritto in dialetto del 1706, le storiche e locali ”7 Allegrezze” che nei mercoledì solenni o di udienza si recitavano presso il Santuario del Carmine di Pozzo di Gotto e fa da ordito alla filigrana invisibile che lega le varie parti di un’opera corposa di 400 pagine, articolata in 12 capitoli e 5 appendici.

Pubblicato in occasione del 40° anno di presenza ininterrotta della Fraternità Carmelitana interprovinciale nella nostra città, il testo è la guida in un viaggio che si propone di illustrare la vita del Santuario e dell’annesso Convento che costituiscono un tratto distintivo della nostra identità dal 1583 ad oggi. L’opera è una miniera di dati e la presenza di fonti documentarie originali, atti notarili e bellissime foto storiche inedite, la rendono unica e completa rispetto agli scritti esistenti sul tema. Il linguaggio divulgativo e didattico si propone di raggiungere i ragazzi ed i giovani accostandoli alla conoscenza della memoria storica di un luogo sacro e benedetto dalla presenza di Maria “a Bedda pizzauttisa”. Il patrimonio informativo è variegato nell’aspetto culturale e religioso e lo stile semplice non risulta mai banale, poiché fondato su un metodo storico - scientifico rigoroso e puntuale, aperto a suscitare interrogativi attraverso avanzate ipotesi. Le date sono ben circostanziate e puntualizzate ai luoghi di riferimento, come si evince dal primo capitolo dedicato alla cronotassi degli avvenimenti storici. Ampia la descrizione della Chiesa e del Convento con le ristrutturazioni ed i restauri. Esclusiva la ricerca sul sito originario e su quello attuale dei fabbricati. Interessante la questione sul Patrono di Pozzo di Gotto dopo la secessione da Milazzo del 1639 e fino all’unione che portò alla nascita di Barcellona Pozzo di Gotto nel 1836. Ricercati i riferimenti alle testimonianze, alla pietà popolare ed ai segni di folclore legati alla festa esterna patronale dell’ultima domenica di luglio. Non meno significativi i capitoli che trattano della Croce, non più esistente, ricordo dell’Anno Santo 1950 e dei sodalizi femminili e maschili che hanno collaborato con i priori di ogni tempo per la diffusione del culto alla Madonna fino ad oggi. Il testo, consegnato il 12 luglio 2021 attraverso una magistrale presentazione del Vescovo Ausiliare S. E. Mons. Cesare Di Pietro, merita di far parte dei ricordi più cari di ogni famiglia della nostra città.


Giambra editori- Giugno 2021

di Don Giuseppe Turrisi

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