Ora è la salvezza
- taborsettepuntozer

- 3 giorni fa
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Il Vangelo mi tiene compagnia fin dalla fanciullezza. Al salesiano che ci faceva catechismo (così si chiamava un tempo), domandavo cosa mai volesse dire quella strana parola, ed egli, con dolcezza, rispondeva che si trattava della parola più bella al mondo. «Sì, va bene - replicavo - ma che significa?». Con grande pazienza e affetto il caro don rispondeva che Vangelo significa buona notizia, lieto annuncio. «Ma che annuncio? Che notizia?». E lui: «Lo scopriremo insieme». Dopo molto tempo, a me che domandavo a Gesù di farsi conoscere, giunse la risposta dalla lettura di due versetti, ascoltati chissà quante volte, del primo capitolo del Vangelo di Marco, il Vangelo dei catecumeni, il Vangelo di coloro che desiderano conoscere chi è Gesù, non per curiosità, ma perché ci si possa rendere conto di ciò che significa essere cristiano, quale volto dare alla propria vita di discepolo di Gesù. Eccoli: «Dopo che Giovanni fu consegnato, Gesù andò in Galilea proclamando il Vangelo di Dio e diceva: Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino. Convertitevi e credete nel Vangelo»Mc1,14-15). Compresi che in queste quattro scarne proposizioni, così povere da passare quasi inosservate, stava racchiusa la Buona Notizia di Dio. Esse sono il concentrato, il senso di tutto quello che Gesù ha voluto dirci: Il tempo è compiuto - Il Regno di Dio è vicino - Convertitevi - Credete nel Vangelo. Il tempo è compiuto e ogni ulteriore attesa non è più ammissibile. La salvezza, venir fuori dalla feroce bestialità, smetterla di ridurre l'esistenza umana a un inferno, recuperare la nostra umanità è un affare urgentissimo non più differibile. Dio non ci salverà domani, ma oggi, in questo preciso istante. Per Gesù è «hic et nunc» qui ed ora il tempo delle scelte, di prendere posizione. Così come ogni attardarsi nelle nostre abitudini più o meno viziose, più o meno comode è da ritenersi fuori legge. E' di vitale importanza destarsi, scuotersi dal torpore che ci immobilizza, smettere una volta per sempre di alienarci dietro idoli tanto seducenti quanto mortali, poiché il Signore «ha ascoltato il grido di dolore» dei suoi figli ed ha iniziato ad agire, perché non sopporta più il nostro farci del male. Il Regno di Dio è già in mezzo a noi dall'istante in cui la Santa Vergine ha pronunciato il suo sì e ciò significa che, finalmente, è terminata l'attesa, perché l'Atteso si è rivestito della nostra carne prendendo stabilmente dimora fra noi, perché è giunto il tempo della libertà, della gioia e della pace, il tempo di imparare a vivere come fratelli, di vendere tutto per acquistare la sola e unica perla preziosa.
È possibile vivere nella fraternità, nella pace e nella benevolenza reciproca perché «Dio ha visitato il suo popolo» inviando il Figlio Amato, un Pastore, un Re secondo il suo cuore, per suscitare nel mondo dei veri figli, re anche loro, sacerdoti in grado di rendere sacro ogni battito di vita dal concepimento sino alla naturale fine, profeti che hanno la vita e il cuore aperti per accogliere la Parola e la «voce tonante» per proclamarla a tutto il mondo. Da quando El Elyon, il Dio Altissimo ci ha usato misericordia chinandosi sulla nostra miseria, è divenuto possibile che le lance si trasformino in falci (cfr.Is 2,4), che possiamo e dobbiamo smetterla di sbranarci a vicenda, che siamo chiamati a credere veramente che lupi e agnelli, leoni e vitelli, bambini e serpenti possano vivere gli uni accanto agli altri senza odiarsi, da fratelli, da autentici figli dell'unico Padre.

di Santino Coppolino





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