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Padre Gemelli e l’arcivescovo di Messina Mons. Paino

L’Università Cattolica del Sacro Cuore non nasce improvvisamente. Già a fine 800, con Giuseppe Toniolo, si elabora un progetto che diventerà realtà nel 1921, a Milano, grazie all’impegno di personalità come p. Agostino Gemelli, don Francesco Olgiati, Armida Barelli, Ludovico Necchi. L’Università Cattolica vuole farsi conoscere e raccogliere fondi per la propria attività nelle diverse diocesi italiane. Il 4 aprile 1930 Gemelli è a Messina per una Conferenza pro “Università cattolica”, ma i rapporti con l’arcivescovo Angelo Paino sono consolidati già da tempo. Il 29 febbraio 1924 Paino comunica al clero e ai fedeli: “siamo venuti nella determinazione di fare per l’Università Cattolica del S. Cuore quello che già abbiamo fatto pel glorioso ateneo di Messina, elargendo altre centomila lire, di cui la metà per borse di studio da assegnarsi da noi e dai nostri successori a favore di giovani che frequentino la bella Università del Sacro Cuore”. Il riferimento di Paino all’Università di Messina va inquadrato nelle vicende successive al terremoto del 28 dicembre 1908 che impegnarono l’arcivescovo nell’opera di ricostruzione non solo degli edifici di culto, ma anche di quelli assistenziali. In queste iniziative si intravede lo stile di Paino, uno stile da mecenate (termine usato dal suo successore mons. Fasola) che tende a sostenere, anche economicamente, attività culturali, non solo cattoliche. Paino e Gemelli, appartenevano quindi alla forte tempra dei realizzatori che di fronte alle difficoltà e agli ostacoli, non solo non si arrendono, ma moltiplicano le forze. Il 24-2-1927 Gemelli scrive una lettera a Paino per comunicargli che nella “lapide posta sull’impluvium dell’Università Cattolica del S. Cuore ove è inciso il nome della Ecc. V. Rev.ma quale amico fondatore della nostra Università”. La presenza di Gemelli a Messina nel 1930 viene preceduta da due iniziative dell’Università Cattolica in diocesi: il 24 febbraio 1927 sarà a Messina, per un giro in Sicilia, mons. Pecora per fare conoscere l’Università Cattolica, mentre, il 27 e 28 gennaio del 1929, si registra la presenza di p. Matteo Crawley che faceva parte del comitato direttivo dell’Opera della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo.

Dopo il 1930, Gemelli tornerà a Messina nell’ottobre del 1937, per l’apertura del Congresso Catechistico diocesano. In una lettera del 27 gennaio 1934 Gemelli scrive a Paino: “quanto al progetto che mi ha presentato, purtroppo devo dirle, come le ho già accennato al telefono, che la persona che lei sa desidera che non sia accettato. Io non ho che conformarmi a questo alto volere. Rimane però nel mio animo la più viva gratitudine per la di lei bontà”. A quale progetto si riferiva p. Gemelli e a quale persona allude nella lettera? Le risposte a queste domande si possono dedurre facilmente da quanto scrive Giuseppe Foti, segretario particolare di Paino, nel libro “Un console per Messina”, edito nel 1968: ”negli anni 30 l’Arcivescovo perseguiva l’idea della creazione della Facoltà di Medicina a Roma e, volendo bruciare le tappe, offrì a p. Gemelli un grande palazzo, del quale aveva acquistato tutto il pacchetto azionario”. Di non poco interesse è poi il rapporto fra Gemelli, Paino, La Pira. Nel dicembre del 1924, lo stesso anno della conversione a Messina, La Pira matura l’idea di trasferirsi all’Università Cattolica di Milano. Scrive a padre Gemelli chiedendo se c’è la possibilità di poter usufruire di una borsa di studio, ma l’assegnazione non ci fu, come mai? Scarterei la possibilità che sia stato Paino a non voler concedere la borsa di studio, anche perché la stima di La Pira per Paino è confermata da molteplici attestazioni. Tenendo conto inoltre dei buoni rapporti fra La Pira (aderisce all’Opera della Regalità nel 1928) e Gemelli, c’è da concludere che l’ipotesi più probabile è che La Pira ci abbia ripensato.

 di Dino Calderone

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