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Papa Francesco: pace, guerra, legittima difesa

Papa Francesco, in continuità con i papi precedenti, non ha mai scritto o detto che l’uso delle armi è inammissibile. Nell’enciclica Fratelli tutti (3 ottobre 2020) si legge: «oggi è molto difficile sostenere i criteri razionali maturati in altri secoli per parlare di una possibile “guerra giusta”» (n. 258). Il papa ritiene quindi «molto difficile» difendere «i criteri razionali», ma non impossibile. Il 15-9-2022, durante la conferenza stampa in aereo, ad un giornalista che chiede se bisogna dare armi all’Ucraina, papa Francesco risponde: “Questa è una decisione politica, che può essere morale, moralmente accettata, se si fa secondo le condizioni di moralità, che sono tante e poi possiamo parlarne. Ma può essere immorale se si fa con l’intenzione di provocare più guerra o di vendere le armi o di scartare quelle armi che a me non servono più… La motivazione è quella che in gran parte qualifica la moralità di questo atto. Difendersi è non solo lecito, ma anche una espressione di amore alla Patria. Chi non si difende, chi non difende qualcosa, non la ama, invece chi difende, ama. Bisogna anche [considerare] un’altra cosa che ho detto in uno dei miei discorsi: che si dovrebbe riflettere ancora di più sul concetto di guerra giusta”…”La guerra in sé stessa è un errore, è un errore!... Ma il diritto alla difesa sì, quello va bene, però bisogna usarlo quando è necessario”. In definitiva per papa Francesco occorre ripensare la “guerra giusta”, termine ormai obsoleto perché con la parola “guerra” si definiscono fenomeni che sono in continua trasformazione. Che senso ha continuare a parlare di “guerra giusta” quando il numero di civili morti è di gran lunga superiore a quello dei militari? In udienza generale il 24-9-2022 il papa ha detto: “Tanti feriti, tanti bambini ucraini e bambini russi sono diventati orfani. La orfanità non ha nazionalità, hanno perso il papà o la mamma. Siano russi, siano ucraini. Penso a tanta crudeltà a tanti innocenti che stanno pagando la pazzia, la pazzia, la pazzia di tutte le parti, perché la guerra una pazzia. E nessuno che è in guerra può dire: "No, io non sono pazzo". La pazzia della guerra”. Sarebbe urgente accogliere le parole del papa sulla necessità di ripensare la “guerra giusta”, per superarla certo, ma mantenendo ancora ciò che di valido contiene e non dimenticare mai di lasciare senza protezione l’inerme schiacciato dalla violenza più insensata. Di fronte al male pubblico si devono usare, innanzitutto, tutte le possibili tecniche non violente, ma poi, purtroppo, non si può mai escludere del tutto l’uso della forza armata.

di Dino Calderone


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