Per P. Vito Spada
“A immagine del Buon Pastore, il prete è uomo di misericordia e di compassione, vicino alla sua gente e servitore di tutti”: è questa una delle tante espressioni con cui Papa Francesco ha tentato, in questi anni, di spiegare chi è il sacerdote e probabilmente queste caratteristiche è possibile ritrovarle nella vita e nel ministero di don Vito Spada.
E’ infatti il Buon Pastore, che conosce le sue pecorelle e le chiama per nome, ad aver chiamato alla vita il 28 Agosto 1929, nella cittadina di Furnari (ME), Vito, figlio di papà Salvatore e di mamma Maria Aliberti.
Educato alla fede e inserito nel Corpo vivente di Cristo che è la Chiesa attraverso il battesimo ricevuto il 3 Ottobre del 1929 nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista di Falcone (ME), Vito - in un tempo segnato da diverse difficoltà sociali ed economiche - approfondisce la sua conoscenza di questo Pastore Bello e se ne innamora a tal punto da scegliere di conformare tutta la sua vita a Lui, maturando la decisione di entrare in seminario. Così dopo gli anni della formazione nel Seminario Arcivescovile “San Pio X” di Messina viene ordinato sacerdote nella Basilica Cattedrale di Messina il 21 Giugno 1960 all’età (già pienamente adulta, per quell’epoca) di 31 anni.
Nei lunghi anni del suo servizio pastorale non sono mai venute meno le caratteristiche sopramenzionate dal Papa: da parroco di diverse realtà parrocchiali la maggior parte delle quali ricadenti nel territorio di Barcellona Pozzo di Gotto - tra le tante, Santa Maria dell’Idria (1962-1979), San Giovanni Battista (1990-1992) e SS. Paolo Apostolo e Giobbe (1986-1990 e 1994-2004) - da insegnante di Religione Cattolica, da collaboratore e animatore di non pochi gruppi giovanili tra cui una menzione speciale merita la realtà degli scout di Barcellona Pozzo di Gotto verso cui nutriva un affetto tutto particolare, non ha smesso di mostrare con il suo stile mite, dimesso, estremamente discreto e dai tratti gentili e affabili la vicinanza e la cura che il Padre che sta nei Cieli ha per ciascuno dei suoi figli.
Anche negli ultimi anni, quando ormai era arrivato il tempo della “pensione”, deciso a rimanere nella sua abitazione privata a Pozzo di Gotto don Vito - per tutti “padre Spada” - ha continuato a stare in mezzo alla gente, al servizio di tutti, in particolare di tanti ammalati che visitava costantemente, facendo della disponibilità ancora di più un suo tratto caratteristico.
Pur essendo sempre a disposizione dei confratelli sacerdoti del Vicariato di Barcellona, è nel Duomo di Santa Maria Assunta di Pozzo di Gotto che don Vito si rende maggiormente attivo, collaborando fianco a fianco con i parroci mons. Domenico Siracusa prima e mons. Santo Colosi poi, rendendosi presente non solo nelle Celebrazioni e nei momenti che scandiscono la vita della comunità parrocchiale, ma anche offrendo il suo prezioso servizio di instancabile confessore praticamente fino alla fine quasi non accusando per nulla il peso dell’età che avanzava.
Dopo una vita spesa per la gente e tra la gente, quel Bel Pastore che ha cercato di testimoniare giorno per giorno, pur certamente tra le fragilità della sua condizione umana, lo ha richiamato a se non appena compiuti i sessantaquattro anni di ordinazione presbiterale nel mattino del 22 Giugno 2024 all’età di 94 anni, dopo aver trascorso gli ultimi mesi con seri problemi di salute che lo avevano costretto anche ad un prolungato ricovero ospedaliero presso il nosocomio di Barcellona Pozzo di Gotto, dove preziosa è stata l’assistenza e la vicinanza del cappellano don Pietro Benenati.
La notizia della sua morte, avvenuta quasi “in punta di piedi” come del resto tale è stata tutta la sua esistenza, ha circondato don Vito di un affetto e di un amore inusuale che si è reso plasticamente visibile nella vasta assemblea radunatasi nel duomo di Santa Maria Assunta per partecipare al Rito Esequiale presieduto da Sua Ecc. Rev.ma mons. Cesare Di Pietro, Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Messina - Lipari - Santa Lucia del Mela e concelebrato dai sacerdoti del Vicariato di Barcellona e da altri presbiteri della diocesi.
Al Padre, datore di ogni bene, si eleva il nostro ringraziamento per il dono di questo zelante sacerdote, testimone credibile del Vangelo, ed ora che, ne siamo certi, don Vito - perdonato dei suoi peccati - contempla il Volto radioso del Buon Pastore abitando eternamente nel Suo recinto, chiediamo a lui di vegliare sulla nostra Chiesa particolare e di mantenerla salda e fedele al suo Signore.
di Gabriele Panarello
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