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Quale ricordo hai della tua Prima Comunione?

Un intenso odore di gigli accolse me ed i miei compagni di classe, una domenica di maggio del lontano 1960, nella piccola chiesa del paese: era il giorno della nostra Prima Comunione. Il pomeriggio del giorno prima, il parroco ci aveva interrogato con le domande del catechismo appreso lungo il mese e ci aveva confessato. La catechista ci aveva insegnato che per fare una buona Comunione bisognava “sapere e pensare chi si va a ricevere” e quindi noi tutti eravamo protesi ad accogliere Gesù, presente “vivo e vero” in quell’ostia bianca, nei nostri cuori. C’era un’aria di festa in tutte le case perchè “i picciriddi” ci facevamo la Comunione.

Tutti in coro cantavamo: “O che giorno beato il ciel ci ha dato, o che giorno beato, viva Gesù, viva Gesù.

Giorno di paradiso, tutto un sorriso, giorno di paradiso, viva Gesù, viva Gesù.

Brillan di gioia i cuori, in mezzo ai fiori, brillan di gioia i cuori, viva Gesù, viva Gesù.

Sotto quel bianco velo, sta il Re del cielo, sotto quel bianco velo, viva Gesù, viva Gesù.

All’anima che crede, tutto concede, all’anima che crede, viva Gesù, viva Gesù”.

Una gioia semplice e vera traspariva dai nostri volti. Quel giorno è rimasto tra i più significativi della mia vita ed ha segnato l’inizio di un’amicizia con Gesù che mi accompagna fino al presente, certezza intima e profonda negli accadimenti lieti e tristi della mia quotidianità. È certezza per noi cristiani che “Egli ascoso nei mistici veli, Cibo all'alma fedele si die”. Nell’avanzare verso il compimento supplico, con le parole di S. Tommaso d’Aquino del Lauda Sion: “Buon Pastore, vero pane, o Gesù, pietà di noi;

nutrici e difendici, portaci ai beni eterni nella terra dei viventi. Tu che tutto sai e puoi, che ci nutri sulla terra, conduci i tuoi fratelli alla tavola del cielo, nella gioia dei tuoi santi. Amen. Alleluia”.


di Mons. Santino Colosi



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