Quella notte, in ogni notte Betlemme
Sorprende la “gioia” accolta e vissuta dai pastori, reietti dalla società del tempo, esclusi e marginali, temprati dalle intemperie e dall’ avversità della vita, forse anche deprivati degli affetti della famiglia per il loro lavoro e vessati dai potenti, in quella notte del mondo in cui sono stati chiamati loro, per primi, destinatari di un annuncio di un Bambino nato per loro, fragile tra i fragili, esposto ai rigori della stagione senza un tetto sulla testa, in una terra per lui straniera, ma per “ius sanguinis” sua patria. La gioia non solo un sentimento, ma uno stile di vita che pur tra mille tribolazioni esprime un modo di essere al mondo gustando le piccole cose, capaci di assaporare nell’aspra quotidianità ogni frammento dell’esistenza, stupiti per il vagito di un neonato indifeso, solidali con una giovane coppia di sconosciuti. Come i pastori di quella notte, nella nostra notte fatta di solitudini, di lacrime amare, di guerre disumanizzanti, di mancate speranze, per noi è ancora l’annuncio: “è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore”. Ascoltiamo Papa Francesco. “Ma Gesù è nato duemila anni fa, e riguarda me? – Sì, riguarda te e me, ognuno di noi. Gesù è uno di noi: Dio, in Gesù, è uno di noi. Questa realtà ci dona tanta gioia e tanto coraggio. Dio non ci ha guardato dall’alto, da lontano, non ci è passato accanto, non ha avuto ribrezzo della nostra miseria, non si è rivestito di un corpo apparente, ma ha assunto pienamente la nostra natura e la nostra condizione umana. Non ha lasciato fuori nulla, eccetto il peccato: l’unica cosa che Lui non ha. Tutta l’umanità è in Lui. Egli ha preso tutto ciò che siamo, così come siamo. Questo è essenziale per comprendere la fede cristiana. (…) Natale è la festa dell’Amore incarnato, dell’amore nato per noi in Gesù Cristo. Gesù Cristo è la luce degli uomini che splende nelle tenebre, che dà senso all’esistenza umana e alla storia intera”. Per tutti, un Natale di gioia!
di Mons. Santino Colosi
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