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Restituire dignità al culto mariano

Di Maria, la Madre di Gesù, si sono impadroniti talora, nel corso dei secoli, i movimenti più retrivi e reazionari, facendone la portabandiera di rivendicazioni oscurantiste ed anti evangeliche. La sua limpida figura è stata poi inquinata da una serie di pseudo apparizioni che ci presentano, secondo un cliché ormai stantio e ripetitivo, una Madonna giramondo e sempre loquacissima che affida misteri e segreti a persone di ogni genere e che non manca mai di versare lacrime, magari di sangue, da statue di ogni continente. Costoro sono riusciti a camuffare la stupenda figura del Vangelo, che mai “fu la donna remissiva di una religiosità alienante “(Paolo VI, Marialis Cultus 37), nella melensa e dolce mammina celeste dei tanti visionari che, ora blandendo ora minacciando, sempre richiama ai rigori di tradizioni, riti e pratiche ormai mummificate. Questi hanno legato la Madre di Gesù “a schemi rappresentativi delle varie epoche culturali non adatte a uomini che appartengono a epoche e civiltà diverse” (MC 36). Pericolo, questo, già avvertito dal Concilio, che “esorta caldamente i teologi e i predicatori della Parola Divina ad astenersi con ogni cura da qualunque falsa esagerazione come pure dalla grettezza di mente, nel considerare la singolare dignità della Madre di Dio” (LG 67). Alla luce dei Vangeli, tutto questo non può essere considerato altro che ciarpame anche se, talvolta, confezionato bene.

Dobbiamo necessariamente riappropriarci di Maria! L'insegnamento del Magistero su questo punto è chiaro e netto. Rinnovando la deplorazione di tali deviazioni afferma che esse “non sono forme in armonia con la fede cattolica e pertanto, non devono esistere nel culto cattolico” (MC 24.38). Riscopriamo Maria come nostra sorella nella fede, titolo tanto caro a Paolo VI e a tanti Padri della Chiesa: da Atanasio a Epifanio, da Agostino a San Cirillo di Alessandria che giunse al punto di chiamare...”nipote”Gesù, tanto era convinto che Maria fosse sua sorella. Maria è la donna contemplativa continuamente aperta al soffio dello Spirito Santo che fa nuove tutte le cose; lei diviene così capace di accrescere in sé la vita e di comunicarla alla umanità intera trasformandosi nella “Madre dei viventi” (LG 56). E' perciò urgente, nelle nostre comunità, una rilettura della figura di Maria, non più ridotta a un'icona solo da venerare, ma scoprendola come una persona con cui camminare verso la piena realizzazione del Regno di Dio, perché “... anche noi possiamo, per intercessione della Vergine Maria, giungere fino al Padre nella Gloria del cielo. (dalla colletta dell'Assunzione della Beata Vergine Maria).


Santino Coppolino

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