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Riscrivere il dialogo Creatività necessaria nella Pastorale Giovanile

Sono sempre di meno i giovani che frequentano le parrocchie, che partecipano a Messa, che vivono i nostri oratori. Ci troviamo spesso a parlare a “giovani ottantenni” che continuano, seppur con i loro acciacchi, a partecipare e a dare il loro prezioso contributo… ma purtroppo questo non basta. Manca un ricambio generazionale Nel tessuto della nostra Chiesa, ci troviamo di fronte a una sfida cruciale: fare “pastorale giovanile”. Troppo spesso utilizziamo il termine senza realmente comprendere la profondità del divario che si è creato tra i giovani e le nostre comunità parrocchiali, movimenti ed associazioni ecclesiali. Gli adolescenti e i giovani vivono altrove, in mondi virtuali e spazi fisici che sembrano estranei alla realtà ecclesiale. Questa distanza richiede una nuova creatività nel modo in cui ci rappresentiamo e ci approcciamo alla gioventù. La nostra sfida inizia con la necessità di andare incontro ai ragazzi nei luoghi in cui risiedono. I giovani vivono in un mondo digitalizzato, connessi tramite social media e piattaforme online. Instagram, Telegram, Twitter, sono i nuovi “luoghi” o “ non luoghi” abitati da essi. Come Chiesa è di fondamentale importanza “navigare” nel mondo virtuale e adattare la nostra presenza per comunicare la bellezza della fede attraverso i linguaggi che i giovani comprendono.Non possiamo più permetterci di essere “sconnessi dal mondo”. Incontrare i giovani personalmente e nella loro quotidianità è il primo passo da fare. Dobbiamo essere pronti a ascoltarli, a capire le sfide che essi affrontano, a rispondere alle loro domande in modo autentico. Bisogna “creare spazi sicuri” in cui i giovani si sentano liberi di esprimere i propri pensieri e dubbi. Come Chiesa dobbiamo essere aperti alle esperienze e alle prospettive dei giovani, integrandole in una visione di fede. Accompagnarli nel loro percorso di crescita spirituale è un altro elemento chiave. Ciò richiede la presenza di altri ragazzi “leader” che possano camminare accanto ai giovani, offrendo guida e sostegno. Dobbiamo mostrare che la fede non è solo un insieme di dottrine astratte, ma una forza viva che può arricchire le loro vite quotidiane. Questo accompagnamento richiede pazienza, umiltà e un autentico interesse per la vita dei giovani. Dobbiamo rendere visibile ed amabile il volto della Chiesa attraverso i volti stessi dei giovani. Le loro storie, le loro testimonianze di fede e le loro esperienze sono il mezzo attraverso il quale la Chiesa può parlare ai loro cuori. È essenziale costruire un legame significativo tra la Chiesa e i giovani… ma, per fare tutto questo, c’è bisogno di una nuova creatività nella nostra pastorale giovanile. Dobbiamo superare le barriere che separano i giovani dalle comunità e abbracciare il loro mondo in modo autentico e innovativo. Solo attraverso l'incontro, l'ascolto e l'accompagnamento potremo rendere visibile ed amabile il volto della Chiesa, sempre giovane perché capace di ritornare alla sua fonte che è Cristo stesso, giovane tra i giovani (cfr. CV 35).

di Louis Manuguerra

 

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