Scuola primaria Salita Carmine. Un’esperienza umana in una scuola multietnica
- taborsettepuntozer
- 30 ott 2021
- Tempo di lettura: 2 min
La scuola primaria di Salita Carmine è una piccola ma grande scuola in cui si incontrano quotidianamente tanti alunni di varie nazionalità: marocchini, albanesi, rumeni e tanti italiani. Sono gli alunni della nuova scuola italiana che si tinge di tanti colori e suoni, si vede dai volti, dagli occhi, dalle parole ed anche dalle frasi “incomprensibili” che si scambiano reciprocamente.
La scuola quotidianamente, con i docenti e tutto il personale, si attrezza e reinventa, innovando le proprie pratiche educative, aprendosi al dialogo e soprattutto all’ascolto ed al confronto. Si effettua un’educazione interculturale che tiene conto del confronto tra culture, religioni e lingue diverse. Per “favorire” l’integrazione dei bambini e delle famiglie che provengono da lontano, disorientate, si crea un ambiente accogliente di ascolto attivo; si raffittisce il dialogo tra i docenti e le famiglie anche in lingua inglese. Per evitare la chiusura di alcune famiglie, che non parlano l’italiano, si fa leva sul mediatore culturale, il quale filtra i messaggi e funge da facilitatore nel dialogo. Gli insegnanti non fanno risaltare le differenze che potrebbero allontanare e favorire la suddivisione in gruppi eterogenei, al contrario favoriscono l’integrazione e lo scambio di pensiero, cultura e tradizioni. La scolarizzazione inizia con l’interazione verbale e non, un disegno abbozzato sulla lavagna diventa un lavoro personale da riempiere con i propri colori. Con le attività laboratoriali, pratiche, ogni alunno si mette in condizione di esprimere le proprie potenzialità e abilità.
Ogni bambino nel suo piccolo contribuisce all’arricchimento culturale del gruppo classe, si scambiano i pensieri, le usanze e le tradizioni territoriali. L’educatore fa in modo che non si creino i gruppi (io-tu, noi-voi). E’ un oasi interculturale che accoglie tutti a braccia aperte, disseta ognuno di formazione e non lascia indietro nessuno. I docenti ed il personale scolastico si prendono cura di ogni bambino ed aiutano le famiglie soprattutto nel campo della comunicazione per i neo-arrivati. Il continuo educarci ed educare ai concetti di reciprocità e al dialogo, alla convivenza delle differenze e’ un processo dinamico ed intenzionale.
Fino a qualche anno fa i bambini ti incontravano per strada, ti abbracciavano e ti salutavano “ciao Preside”. Oggi non ti puoi abbracciare, ma il rispetto e la cordialità traspare dagli occhi dei bambini e delle mamme che li accompagnano.
Nel mese di luglio 2021 la Scuola ha aderito al progetto di motoria “Gli alunni non si fermano”, con un gruppo di venti bambini. Durante le attività tutti erano impegnati a giocare, scherzare, all’ombra dell’albero all’ingresso della scuola. Una signora proveniente dal Marocco ha chiesto per l’iscrizione a scuola del bambino G.I. di nove anni, il quale con i suoi occhi neri e grandi non si staccava dal canestro e dai bambini che giocavano a basket. Il bambino non parlava completamente l’italiano ma si capiva che desiderava giocare e unirsi al divertimento con gli altri bambini. E’ stato subito iscritto ed inserito nel gruppo, ha iniziato a giocare e a comunicare con gli altri compagni. Attraverso il gioco si è proseguito il percorso educativo all’interno della classe terza con gli altri compagni di scuola. La nostra scuola sempre più multietnica, interculturale, è stata e sarà sempre la scuola di tutti.
Prof. Luigi Genovese, Dirigente scolastico

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