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Seminaristi, oggi: tra la gente per la gente

Dal 18 al 20 novembre, presso il Seminario Interdiocesano di Catania, si è svolto il 43° Dialogo dei seminari di Sicilia: un evento che ha visto coinvolti circa 80 giovani seminaristi provenienti dalle 18 diocesi Siciliane, Un’occasione significativa di conoscenza, condivisione, riflessione, preghiera, crescita. La tematica affrontata ed approfondita in questa edizione del dialogo è stata: “La relazione fondamentale tra presbiterio e seminario”. Ad aiutarci a trattare la questione è stato mons. Antonino Sapuppo, direttore dello Studio Teologico “San Paolo” di Catania, che ha sottolineato l’importanza che tutti i presbiteri diano al seminario poiché cuore pulsante della diocesi, fornendo ad esso l’aiuto necessario (cfr. Optatam totius, n. 5). Il seminario è “casa” non solo per i seminaristi, ma anche per tutto il presbiterio. altro aspetto che è stato sottolineato è stato proprio quello della communio seminarii: quel legame relazionale tra seminaristi in uno stile di comunione e di carità fraterna. È importante che si instauri un clima di comunione sin dagli anni di seminario; un seminarista che mormora i suoi fratelli sarà un prete che mormora il presbiterio. Tra i “desideranda” per un seminarista e per un presbitero abbiamo analizzato diversi aspetti, tra i quali “l’isolamento”. Non è pensabile che un seminarista o un presbitero si isolino escludendosi dalla relazione con gli altri, si tratta di uomini “scelti da Dio tra gli uomini e per gli uomini”. Dobbiamo stare in mezzo alla gente; con e per la gente. Altro problema da evitare è il “clericalismo”, che, come dice papa Francesco, è una vera perversione nella Chiesa. Si è dominati da una concezione non esatta del sacerdozio che non fa altro che creare inutili “caste”, “condannando, separando, disprezzando il popolo di Dio”. Il seminario ha proprio il compito di formare i giovani ad avere una visione del sacerdozio che non sia distorta ma il più possibile conforme al Vangelo. Oltre alle attività di laboratorio e la conseguente relazione finale in cui siamo stati coordinati da S.E Mons. Guglielmo Giombanco, segretario della CESi, abbiamo vissuto anche alcune esperienze culturali che hanno arricchito l’esperienza di questi giorni. Insieme con l’arcivescovo di Catania S.E. Mons. Luigi Renna, delegato CESi per i Seminari, abbiamo avuto modo di assistere alla rappresentazione del Macbeth di W. Shakespeare in chiave tipicamente siciliana, con l’ausilio dei pupi. Molto interessante una passeggiata alla scoperta della “Catania sotterranea”: dalle Terme Achilliane al pozzo di Gammazita. Il dialogo dei seminari è un’esperienza di crescita, arricchente. È un’occasione per poter dire la propria anche su temi “scomodi”, per far sentire la propria voce, per conoscere altri giovani che hanno scelto di seguire Gesù in questo modo e condividere con loro gioie, opinioni, paure. Se è necessario un cambiamento nel presbiterio, bisogna partire proprio dal cuore: il seminario.


di Louis Manuguerra



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