Sharia. Sarebbe il caso che ne parlassimo
La presenza, sempre più numerosa, in Italia e in Europa, dei fedeli dell'Islam, è una delle sfide più complesse che i paesi democratici si trovano ad affrontare. La libertà religiosa coinvolge così aspetti giuridici che non attengono solo alla professione di un culto, ma incidono fortemente sui diritti fondamentali della persona, espressioni della tradizione democratica occidentale, con i quali non è facile trovare un accordo, uguaglianza e non discriminazione soprattutto. Nei paesi occidentali le comunità islamiche si sono sempre trovate in situazioni complesse, soggette contemporaneamente alle leggi di matrice statale e alle norme proprie specifiche di natura religiosa, spesso non coincidenti e, anzi, in aperto conflitto fra loro. La complessità del rapporto con l'Islam sta nel fatto che, nonostante non sia un un vero e proprio monolite religioso, e che non si possano negare le differenze e l'estrema complessità del mondo giuridico dei vari paesi musulmani, esso opera un ruolo unificante, sancendo teoricamente non solo un unico messaggio religioso, ma anche un unico diritto, la Sharìa, rispetto al quale il potere politico ha un ruolo di mera applicazione: lo Stato non può legiferare oltre il Corano!
Per riuscire a comprendere le aspettative delle comunità islamiche in occidente, è d'obbligo una sintesi del significato di Sharìa, spesso definita, per praticità, Diritto Islamico. In realtà la Sharìa è la norma suprema che impregna del suo valore ogni altra determinazione del vivere islamico. E' la 'Legge di Dio', sua diretta rivelazione e, in quanto tale, assoluta e incontestabile dagli uomini. Le fonti cui attinge sono: Il Corano e la Sunna (fonti scritte); la Igma e la Qiyas (fonti orali). “Essa si pone come norma superiore anche a quelle delle Costituzioni degli Stati Musulmani e viene assunta come legittimazione del potere“ (cit.). In questa prospettiva, la Sharìa non è una legge, un documento, un codice, ma un vero e proprio sistema di valori che trascende il diritto, le diversità etniche, i luoghi e i tempi. E' la base di ogni organizzazione istituzionale, di ogni ramo del diritto, di ogni politica, anche di ogni Costituzione. “E' la Umma per eccellenza, la Patria, il mondo, la bussola nei momenti delle scelte tragiche, l'elemento unificante di ogni credente” (cit.). In ultima analisi, rappresenta la coesione di un intero popolo - la Umma, appunto - che prescinde dalla sua appartenenza ad una nazione o ad un'altra. La Sharìa è dunque 'Legge' religiosa in generale che governa ogni situazione nella comunità islamica.
di Santino Coppolino
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