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Tu credi in me? Mi ami?

Ora quasi un sussurro, ora come una voce squillante giunge nel cuore e riecheggia una domanda vitale nella relazione tra persone che decidono della loro vita insieme: “Tu credi in me? Mi ami tu?”. E questa domanda torna sempre nel tempo come verifica di un cammino fatto, come riscoperta delle ragioni della condivisione di una esistenza, come rilancio di una storia di comunione sempre più autentica.

Alla ripresa dell’anno pastorale, dopo il periodo estivo che registra solitamente una netta flessione nella pratica della vita comunitaria e ancor più dopo la “chiusura” a motivo del Covid-19 che ha fatto emergere tutta la fragilità dell’impianto tradizionale su cui è basata la parrocchia, non sarà per nulla semplice muovere i primi passi e quelli ulteriori. Se ciascuno di noi battezzati ha fatto nel tempo, con alti e con bassi, con fedeltà e pur tra infedeltà, l’esperienza testimoniata dell’Apostolo Paolo “Per me vivere è Cristo” abbiamo una certezza che nulla ci potrà separare dal suo amore. E perciò non ci affaticheremo tanto a mettere a punto strategie pastorali per garantirci una sopravvivenza della già magra vita parrocchiale, ma ravvivati dall’incontro personale con il Signore, insieme come fratelli accomunati nella stessa sequela, oseremo intraprendere quelle vie inedite e sconosciute che Lui porrà dinnanzi ai nostri passi perché “sentiamo la responsabilità di affrontare strade nuove, lungo le quali ridisegnare il volto della nostra presenza ecclesiale”. (card. Bassetti) Con la consapevolezza di chi sa che “tutto posso in Colui che mi dà forza” non esitiamo a rispondere con gioiosa freschezza all’appello del Signore Gesù: “tu, seguimi!”.


Mons. Santino Colosi

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