Un cammino verso la santità - Giubileo dei Giovani 28 luglio - tre agosto 2025
- taborsettepuntozer
- 28 set
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Roma ha accolto i giovani da tutto il mondo con giorni pieni di fede, incontri e preghiere. La città si è trasformata in un grande luogo di pellegrinaggio: strade, piazze e chiese si sono riempite di gruppi provenienti da ogni continente. Fin dall’inizio dell’evento, i giovani si sono sparsi per le vie della città, partecipando a catechesi e incontri. Non erano solo momenti per ascoltare, ma occasioni per incontrarsi, condividere e pregare insieme. Dentro le chiese si alternavano parole e canti, mentre tante testimonianze parlavano della forza della fede e della speranza che porta.
Il cammino verso il Circo Massimo, nonché una tra le prime tappe, è stato un momento importante per tutti. Qui, in particolare, migliaia di giovani si sono raccolti davanti ai confessori per celebrare il Sacramento della
Riconciliazione. In quel momento, molti hanno trovato pace nel lasciare i propri errori e nel sentirsi perdonati, pronti a ricominciare con un cuore più leggero.
Durante le varie giornate, scandite da preghiera e storie personali, raccontate, che hanno toccato il cuore, sono state ricordate figure come Sant’Agostino, il quale ha cercato Dio con tutta la sua inquietudine. E poi San Giovanni Paolo II: Lui che, per mezzo della sua missione, ha incoraggiato tutti a fare della propria vita “qualcosa di grande”. Infine, sono stati citati anche Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis, ambedue, giovani modelli di fede vissuta con coraggio e autenticità, vivendo ogni giorno seguendo Cristo con semplicità.
La domenica, nel prato di Tor Vergata dopo la grande Veglia della notte, l’attesa era grande. All’improvviso, in lontananza, una sagoma bianca si fa largo tra la folla: è il Papa! D’un tratto, un boato di gioia si solleva, si battono le mani, si agitano cappellini, magliette, sciarpe annodate in alto per farsi vedere. Appena salito sul palco allestito, papa Leone XIV ha salutato in più lingue, ricordando con dolcezza e forza: “Voi siete la luce del mondo”. Ha spiegato che la vera felicità non si trova nelle cose che possediamo, ma nel saper accogliere e condividere ciò che conta davvero, invitando a “guardare in alto”, oltre le apparenze. Durante l’omelia, con attenzione, il Papa ha pensato ai giovani che vivono nelle zone di guerra, come Gaza e Ucraina, pregando e chiedendo di non dimenticarli. “Se tocchiamo un cuore alla volta, il mondo può cambiare” – ha detto – spronando tutti a portare la pace con piccoli gesti di ogni giorno. Ha concluso la celebrazione con un forte invito: “Aspirate a cose grandi e alla santità ovunque siate. Non accontentatevi di meno.” Un messaggio che ha acceso nei cuori la certezza che la luce del Vangelo può crescere dentro di noi e arrivare fino agli altri. Leggendo tra i vari articoli pubblicati, inerenti all’omelia pronunciata dal pontefice, mi ha colpito molto un intervento perché espresso con parole molto semplici, però sempre forti e precise, riguardo l’immagine dell’erba fragile, ma capace di rinascere sempre, anche dopo l’inverno più freddo. È un richiamo vero a come “noi siamo stati creati così, per vivere una vita che si rinnova continuamente nel dono e nell’amore.” In particolar modo, quello che ho trovato speciale è che ci invita, in modo sincero e profondo, a non spegnere mai “la sete del cuore”, ma ad ascoltarla con fiducia per avvicinarci a Dio. Quando la Messa si è conclusa, molti giovani erano in silenzio, altri cantavano con gioia. La felicità di questo grande incontro si univa alla consapevolezza di una grande responsabilità: portare con sé, tornando a casa, non solo i ricordi e le amicizie, ma anche l’impegno concreto di essere luce ogni giorno. Come l’erba che si rinnova e dà vita, anche noi siamo chiamati a rinnovarci ogni giorno nella fede e nell’amore. Non accontentiamoci di una vita monotona, vissuta nella mediocrità, ma puntiamo sempre a “cose grandi”, ricordando che la vera speranza è Gesù, luce che non delude e che può cambiare il mondo, un cuore alla volta.

di Riccardo Bongiovanni
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