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Un cartoon che richiede attenzione educativa Squid game

Di recente, tra gli educatori, sta circolando una certa preoccupazione dovuta agli effetti della visione, da parte dei giovanissimi, della serie TV del momento "Squid Game", (ovvero "Il gioco del Calamaro", che è un gioco di gruppo per bambini della tradizione sud-coreana) in onda sulla piattaforma Netflix. Per la verità, la visione della serie è vietata ai minori di 14 anni, ma moltissimi eludono la prescrizione. Squid game narra la storia di alcune persone estremamente indebitate e perseguitate dai creditori le quali vengono reclutate da un uomo misterioso per partecipare ad una serie di giochi in cui il vincitore si aggiudicherà una somma enorme di denaro che risolverà ogni suo problema e cambierà per sempre la sua vita. I concorrenti devono prendere parte a dei giochi famosi per bambini, ma, ogni volta che un giocatore perde, questi viene ucciso in modo più o meno violento. Ed è qui che scatta il campanello di allarme perché - si legge sulla stampa - è stato riferito da molti genitori e da molti insegnanti che i bambini che hanno guardato questa serie, ne hanno emulato i personaggi, riproducendo nella vita reale, ed in particolare a scuola, le situazioni della serie TV, generando atti di violenza e di bullismo nei confronti di compagni o come "pegno" da pagare per essere stati eliminati durante un gioco, o per non aver voluto partecipare al gioco stesso. Se è vero che è nata una petizione che ha già raccolto migliaia di firme per far cancellare la serie TV, questo non risolverebbe il problema: i pericoli per i minori non risiedono solo in TV, ma in moltissimi altri angoli di internet. Dopotutto, la tecnologia mette a disposizione dei genitori gli strumenti tecnici per proteggere i figli dalla visione di determinati contenuti tramite il "parental control", ma il miglior rimedio è e rimane quello di agire in anticipo: preparare i bambini, anche in tenera età, al momento in cui si troveranno di fronte ad un contenuto di violenza, spiegare loro che non è mai quella la soluzione, educarli a rifiutare e condannare la violenza, impedendo che cresca in loro la voglia di emulazione dei cattivi esempi, a danno dei più deboli. Moltissimo si costruisce con l'esempio: i bambini sono una spugna superassorbente, ogni parola che ascoltano rimane scolpita nelle loro menti, ogni gesto che osservano, rimane impresso nei loro occhi. Attenzioni, attenzioni, attenzioni: di questo hanno bisogno i nostri figli e soprattutto tanta manifestazione di benevolenza e di amore anche verso il prossimo.


di Ida Plat


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