Un Sinodo per una chiesa diversa... Dimora di Dio tra gli uomini
Torniamo a parlare del Sinodo il cui tema programmatico è “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”, avviato da Papa Francesco nella Basilica di San Pietro il 10 ottobre, e in ogni chiesa locale dai rispettivi vescovi, il 17 ottobre. Papa Francesco ha esortato ad iniziare questo percorso che è soprattutto un processo, mettendosi in ascolto della Parola di Dio, delle domande e delle attese dei credenti e lasciandosi accompagnare dallo Spirito Santo, il primo protagonista del Sinodo, perché liberi la Chiesa da tutte le chiusure e la conduca nella direzione che Egli vorrà. Non si tratta di fare delle indagini, delle riflessioni puramente teoriche da condensare poi in nuovi documenti ecclesiali che in pochi leggeranno, ma di interrogarsi sulle sfide lanciate alla Chiesa dalle vicende che stiamo vivendo, lasciarsi rinnovare e mettersi al servizio delle persone per ascoltarle, sull’esempio di Gesù di Nazareth. Sinodo è una parola antica legata alla Tradizione della Chiesa. Composta dalla preposizione “con” (σύν), e dal sostantivo “via” (ὁδός) indica il cammino fatto insieme dal Popolo di Dio per discutere le questioni che hanno bisogno di approfondimento. Sin dai primi secoli, vengono designate con la parola “Sinodo” le assemblee ecclesiali convocate a vari livelli (diocesano, provinciale o regionale, patriarcale, universale) per discernere, alla luce della Parola di Dio e in ascolto dello Spirito Santo, questioni dottrinali, liturgiche, canoniche e pastorali. L’esperienza del Sinodo è dunque quella di camminare insieme, promuovere la comunione e la partecipazione di tutti, per fare non tanto “un’altra chiesa ma una chiesa diversa” (Congar), più aperta, più missionaria, più disponibile all’ascolto, alla vicinanza, al cambiamento.
Questo Sinodo a differenza degli altri ha però qualcosa di inedito. Non si tiene solo in Vaticano ma in ciascuna Chiesa particolare dei cinque continenti. Il processo sinodale segue un itinerario triennale articolato in tre fasi scandito dall’ascolto, dal discernimento e dalla consultazione. La prima tappa (ottobre 2021 - aprile 2022) è quella che riguarda le singole Chiese diocesane. La finalità della fase successiva, quella continentale (settembre 2022 - marzo 2023), è di dialogare sul testo del primo Instrumentum laboris. L’ultima fase del cammino sinodale è quella della Chiesa universale (ottobre 2023). Una tappa fondamentale di questo percorso è la celebrazione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, nell’ottobre del 2023, a cui farà seguito la fase attuativa, che coinvolgerà nuovamente le Chiese particolari. Il cammino sinodale che inizia con l’ascolto dal basso, del Popolo di Dio, culmina nell'ascolto del Vescovo di Roma; cum Petro et sub Petro non è una limitazione della libertà bensì una garanzia dell'unità. Il Sinodo è un itinerario da compiere insieme per cogliere grandi opportunità. Tutti, in forza del loro battesimo sono chiamati a partecipare alla vita della Chiesa e alla sua missione, anche coloro che finora non hanno avuto voce, sono stati ai margini: gli scartati, i lontani, le donne. Questa che ci viene donata è una grande possibilità per una conversione pastorale in chiave missionaria e anche ecumenica.
Il Sinodo deve essere un tempo di grazia, occasione di incontro, ascolto e riflessione, conversione e rinnovamento che porti la Chiesa ad imitare lo stile di Dio che è compassione, vicinanza, tenerezza. La sfida è quella di evitare discussioni sterili e poter diventare una Chiesa che diffonde gioia, si fa carico delle fragilità e delle povertà del nostro tempo, capace di lenire il dolore e risanare i cuori feriti.
La fase diocesana del Sinodo nella nostra Diocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela si è aperta, come in tutte le altre il 17 ottobre, con una Liturgia della Parola nella Basilica Cattedrale di Messina preceduta da un tempo di Adorazione Eucaristica in tutte le Comunità parrocchiali, nella serata di venerdì 15 ottobre, per invocare la Luce del Signore sul cammino sinodale, seguito da un segno discreto di carità derivante da un atto personale di penitenza. Fino al mese di aprile del 2022 vivremo un tempo di ascolto vicendevole e di larga consultazione, non solo dei fedeli, ma anche di tutte le realtà presenti nel territorio della nostra arcidiocesi. Anche a livello diocesano il Sinodo darà i suoi frutti e la riforma si attuerà se si concretizzano i temi cari a Papa Francesco: l’opzione preferenziale per i poveri, la custodia del creato, un nuovo slancio missionario, la sobrietà dello stile di vita, l’impegno per la giustizia e la lotta contro la corruzione di tutte le istituzioni compresa la chiesa, la partecipazione corresponsabile alla vita della chiesa, la lotta alla pedofilia, la centralità della famiglia, la difesa della pace, la fraternità universale. Come comunità parrocchiale accogliamo l’appello del papa ad intensificare la preghiera di adorazione, in modo da sentirci più abitati dallo Spirito Santo e abilitati da Lui a favorire occasioni di dialogo e ascolto più attento delle domande che salgono dal cuore degli uomini e delle donne del nostro territorio.
di Pina Torre
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