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Chi chiama Dio?

In un contesto culturale e sociale come il nostro nel quale Gesù Cristo sembra essere un fantasma e, nella migliore delle ipotesi, qualcuno di cui si parla durante la catechesi di preparazione ai Sacramenti dell’iniziazione Cristiana, come mai alcuni giovani si trovano nel nostro Seminario Arcivescovile e dicono di aver accolto nel loro cuore una speciale chiamata di Dio al fine di diventare sacerdoti?

Chi chiama Dio? Ad alcuni parla e di altri si dimentica? La vocazione è per alcuni o per tutti?

Vocazione, dal latino vocatio e cioè chiamata, per noi cristiani non è semplicisticamente la chiamata di Dio a farsi prete, monaco o suora.

Il concilio Vaticano II nella Costituzione Dogmatica Lumen Gentium al n. 11 ci ricorda che «Tutti i fedeli d’ogni stato e condizione sono chiamati dal Signore, ognuno per la sua via» e nell’esortazione Apostolica post-sinodale Christus Vivit al n. 248, Papa Francesco afferma: «La parola “vocazione” può essere intesa in senso ampio, come chiamata di Dio. Comprende la chiamata alla vita, la chiamata all’amicizia con Lui, la chiamata alla santità, e così via».

Se così stanno le cose, come mai solo in pochi rispondono a questa chiamata?

Il 30% dei giovani italiani di età compresa tra i 18 e i 29 anni si dichiara atea o “senza Dio”, per altri vale il proverbio “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”, per altri ancora ritengo ci sia un problema di mancanza di esperienza autentica di Dio per cui il Signore, come per il figlio maggiore nella parabola del Padre misericordioso, viene riconosciuto come un padrone a cui si devono delle prestazioni per ottenere in cambio favori per sé e avversità nei confronti di nemici o presunti tali.

E poi ci sono giovani che Dio lo hanno incontrato in Gesù Cristo, che lo riconoscono come Signore della loro vita e si lasciano guidare da Lui e con Lui hanno instaurato un sincero rapporto di amicizia.

Tra questi giovani discepoli, che mi piace definire amici di Gesù, alcuni hanno compreso che il Signore li chiama ad essere ancora più vicini a Lui e alla gente che Dio da sempre e per sempre vuole raggiungere per offrire loro Vita piena, felicità, Amore.

Il Seminario è un luogo ma soprattutto un tempo nel quale questi giovani si ritrovano insieme per fare esperienza comune e personale di preghiera, fraternità, studio e vita apostolica al fine di diventare sacerdoti ad immagine di Gesù buon Pastore per stare, come Lui e in persona di Lui, in mezzo al gregge affidato.

Oggi il Seminario Arcivescovile S. Pio X di Messina accoglie 12 giovani dai 21 ai 29 anni: Salvatore, Claudio, Pierpaolo, Carmelo, Santi, Andrea, Simone, Louis, Umberto, Francesco Paolo, Damiano e Luca. Sono uomini su cui Dio scommette e che non possiamo lasciare da soli. Aiutiamoli sempre con la nostra preghiera e se possiamo in altri modi concreti. Visitate le nostre pagine social e se sei un/una giovane che vuole conoscersi e conoscere meglio Dio, non esitare a contattarci.


di P. Lino Grillo

Rettore del Seminario Arcivescovile S. Pio X

di Messina




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