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“Vai all’Inferno, Dante!” Avvincente narrazione di Luigi Garlando

Il 2021 è l’anno in cui si celebrano i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. La distanza temporale dalla sua scomparsa si sta facendo sempre più ampia, ma è come se il poeta fosse ancora in mezzo a noi. Come sempre accade in occasione di un anniversario importante, le iniziative celebrative si moltiplicano e il mondo editoriale propone vecchie e nuove pubblicazioni dedicate alla sua vita e alle sue opere. Orientarsi tra le molteplici proposte non è mai facile e a volte ci si scoraggia finendo per rimandare l’appuntamento con l’acquisto e la lettura. Esiste in questo quadro così variegato un libro che permetta di avvicinarsi a Dante e alla Divina Commedia in modo leggero e appassionante? La risposta è affermativa: “Vai all’Inferno, Dante!”, romanzo di Luigi Garlando, edito da Rizzoli. Cosa accadrebbe se Dante tornasse in vita? Se lo vedessimo passeggiare per le strade di Firenze, andare allo stadio o giocare ai videogiochi? L’autore ha pensato che sarebbe stato interessante vedere come il poeta se la sarebbe cavata nel nostro mondo e ha deciso di dargli una chance riportandolo in vita. Il protagonista del romanzo è uno studente di terza media, terrore dei prof, ricco da far paura, maleducato, aggressivo e straordinario giocatore di Fortnite. La sua vita, apparentemente fantastica, cambierà quando la sua strada si incrocerà con quella di Dante, richiamato da qualcuno sulla Terra per aiutarlo, come era già accaduto a Virgilio per lui.

Di quale aiuto può aver bisogno uno così? Leggendo si scopre che non tutto quello che appare corrisponde alla verità e la faccia nascosta della moneta ci può rivelare l’inaspettato. Attraverso il “viaggio” che compiono insieme, durante il quale Vasco Guidobaldi getterà un occhio sull’Inferno e affronterà i suoi demoni, si toccano diversi argomenti legati al mondo dantesco e si comprende con chiarezza perché questa mirabile opera abbia attraversato i secoli risultando costantemente attuale. Se la lunghezza del libro, alla vista, può spaventare, in realtà il romanzo fila che è una bellezza e ogni pagina ti trascina in quella successiva grazie ad una narrazione scorrevole ed efficace. Caratteristica particolare di questo testo è che Dante si esprime sempre in terzine di endecasillabi mostrando come questa forma poetica possa essere usata sapientemente per raccontare e parlare con chi-unque. La lettura di questo libro è particolarmente indicata per i giovani, che si possono riconoscere nei protagonisti e al contempo avvicinarsi a Dante, ma è altamente consigliata anche per gli adulti che lo troveranno con grande probabilità utile, divertente ed emozionante.




Alberto Nicola Fiore

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