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Sinergia per la festa di San Vito Fracargio

Nel duomo di Santa Maria Assunta, in un’atmosfera sospesa di luci e musica, si è svolto il concerto donato dai FRACARGIO alla comunità di Pozzo di Gotto per i festeggiamenti del patrono San Vito. Gruppo musicale siciliano composto da Dario Pino (Tastiere ed Elettronica), Carmen Mazzeo (Flauti), Francesco Lipari (Voce narrante), mescola strumenti antichi e moderni, colti e popolari, insieme all’elettronica, ricercando la contaminazione fra diverse forme d’arte (letteratura, teatro, musica, arte figurativa, cinema). Con un giusto equilibrio di sezioni musicali, parti recitate e parti cantate, ci hanno guidato attraverso testi significativi della letteratura classica (Odissea, Esopo, Catullo) e non solo (la fiaba della “Piccola Fiammiferaia”) con un’incursione nella Bibbia con “Susanna e i vecchioni”. Qui un atto di giustizia consacra Daniele profeta e restituisce dignità (perduta) alla donna - nelle parole di padre Santino Colosi. Una storia scelta per la sua terribile attualità che investe la violenza di genere e che purtroppo rivela come in passato la situazione fosse anche peggiore di oggi, dal momento che la donna non aveva neppure personalità giuridica.

Un racconto su testi di Francesco Lipari, nella perfomance del collaudato trio di musicisti, in cui parole e musica giocano con tutta una serie di rimandi eufonici ancor più sottolineati dall’uso della lingua siciliana che rivela una musicalità inattesa: una recitazione ritmata, solenne, affidata al potere della voce narrante e sostenuta dalla musica originale creata da Dario Pino e Francesco Lipari. La lingua siciliana è una scelta estetica significativa e rappresenta il tentativo di ricostituire una sorta di cordone ombelicale con le radici autentiche della cultura popolare, una cultura millenaria affidata frequentemente all’oralità e rimasta, forse per questo motivo, ai margini della storia. Ed ecco allora che il ruolo della voce narrante sembra avvicinarsi a quello del cantastorie classico, ma ne prende subito le distanze per l’attenzione riservata all’attualità e al coinvolgimento emotivo dell’ascoltatore nel racconto stesso.

Ciò risulta evidente nella sezione dello spettacolo dedicata ad Ulisse, emblema della condizione dell’uomo: nella canzone, Ulisse rivela a Penelope il desiderio di tornare a casa; nella parte narrata traspaiono le vicissitudini che lo tengono lontano da Itaca. Il personaggio principale non è più Ulisse, ma un vecchio marinaio che “avia disidderiu d’arrivari a casa, non di finiri manciatu di pisci”. Un pubblico attento, elitario, appassionato quello della serata, lo stesso che segue i Fracargio da tempo, pienamente consapevole che si tratta di una bella realtà musicale del nostro territorio.


di Anna Russo




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